"Lo sviluppo della geotermia
presenta tanti aspetti positivi, non solo per la produzione di
energia elettrica, ma anche come punto di accesso a materie
prime importanti e critiche per la transizione energetica, come
il litio". Lo afferma l'amministratore delegato di Saipem
Alessandro Puliti, che ha partecipato a un convegno su
'Indipendenza energetica dal 2050. Il contributo della
geotermia' alla Camera dei Deputati. "Saipem - spiega il manager
- storicamente è un grande player nel campo della geotermia.
Fin dagli anni '70 abbiamo lavorato nel settore e partecipato ad
almeno una settantina di progetti geotermici in Italia e
all'estero".
"Abbiamo continuato a lavorare sulla geotermia fino al 2018 -
prosegue e da circa un paio di anni la stiamo riscoprendo e ci
stiamo riappropriando del nostro 'know-how' collaborando con
altri enti, istituzioni e società, come Geolog e Ignis H2
Energy, con cui abbiamo firmato ieri un 'memorandum of
understanding', ma anche enti di ricerca ed università".
"Gli ambiti di intervento su cui vogliamo essere pronti sono
tre: la geotermia off-shore, l'ibridizzazione della geotermia
con altri sistemi come ad esempio la cattura della Co2 con la
nostra tecnologia Bluenzyme, e il riutilizzo di pozzi oil & gas
a fini geotermici". "Ci stiamo quindi attrezzando al meglio per
rispondere alla domanda di possibili progetti da parte di
clienti", conclude Puliti.
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