Partirà dalla Toscana il prossimo 23
settembre la spedizione "Acque senza veleni" di Greenpeace
Italia che, per cinque settimane, toccherà tutte le Regioni
italiane per raccogliere campioni di acqua potabile alla ricerca
di Pfas (sostanze poli- e per-fluoroalchiliche), un gruppo di
sostanze chimiche pericolose per la salute. L'obiettivo
dell'organizzazione ambientalista è realizzare la prima
mappatura indipendente della contaminazione a livello nazionale.
Una volta dispersi nell'ambiente, i Pfas si degradano in
tempi lunghissimi e possono inquinare fonti d'acqua, aria e
coltivazioni. Attraverso l'acqua e gli alimenti, queste molecole
possono diffondersi nel nostro sangue, con gravi rischi per la
salute. Una di queste sostanze, il Pfoa, è stato classificato
come cancerogeno per le persone, mentre l'esposizione a diverse
molecole Pfas può causare problemi alla tiroide, diabete, danni
al fegato e al sistema immunitario, cancro al rene e ai
testicoli e impatti negativi sulla fertilità.
"In Italia esistono diversi gravi casi di contaminazione,
come in alcune aree del Veneto e del Piemonte - afferma Giuseppe
Ungherese, responsabile della campagna Inquinamento di
Greenpeace Italia -, eppure i controlli ambientali promossi
dalle istituzioni sono frammentari se non addirittura assenti,
mentre le analisi sulle acque potabili sono limitate solo a
poche Regioni o porzioni di territorio. Questa inerzia rischia
di trasformare l'inquinamento da Pfas in Italia in un'emergenza
nazionale fuori controllo".
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