"Dalle analisi effettuate,
congiuntamente a Snam, risulta che, per l'Italia, la chiusura
della rotta ucraina non porterebbe criticità eccessive, al netto
di eventuali ulteriori eventi concomitanti che potrebbero
limitare gli approvvigionamenti (interruzione del flusso
algerino) oppure aumentare la domanda (improvviso picco di
freddo), proprio grazie alle azioni già messe in atto".
Lo ha detto il ministro dell'Ambiente e della sicurezza
energetica, Gilberto Pichetto, in audizione davanti alla
Commissione Ambiente della Camera.
Per Pichetto c'è "il rischio di maggiori tensioni sui prezzi,
dovute principalmente alla domanda dei sistemi gas degli altri
Stati appartenenti al gruppo ed interconnessi con il nostro, che
però non hanno accesso ad un numero sufficiente di rotte di
approvvigionamento o al Gnl".
"L'interruzione delle forniture di gas russo trasportate
attraverso l'Ucraina - ha spiegato il ministro - priverebbe il
sistema gas dell'Unione di circa 14 miliardi di metri cubi annui
(valore già ridotto sensibilmente rispetto ai 55 miliardi che
arrivavano in media prima del conflitto)".
Per Pichetto "una serie di azioni messe in campo dal
ministero ha permesso di ottenere in due anni una quasi totale
emancipazione dalle forniture russe, passando dal 38% del 2021
al 18% del 2022 fino al 4% del totale importato del 2023. Nel
contempo, si è registrata una crescita dell'importazione di gas
algerino dal 28% al 36% e dell'importazione di Gnl dal 13% al
26% , sempre rispetto al totale del gas importato. In più,
l'insieme delle misure adottate per contenere la domanda, ha
portato ad un risparmio di gas, confrontato con la media degli
ultimi 5 anni, pari al 19% tra agosto del 2022 e gennaio 2023 e
del 15% tra aprile e dicembre 2023".
"L'inverno 2022/2023 si è concluso con un elevato livello
dello stoccaggio - ha concluso il ministro - che ha permesso,
nel periodo estivo, un'agevole campagna di riempimento, quasi
sino al 100% della capacità. Attualmente il livello di
riempimento del gas è a circa il 64% e dovrebbe arrivare a fine
marzo a circa 45%, livello che può essere considerato ancora
elevato".
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