Sugli accumuli di elettricità per
le rinnovabili "le regole del gioco sono in fase di definizione.
Terna ha fatto una proposta per il Macse (Meccanismo di
approvvigionamento di capacità di stoccaggio), ci sono state le
controdeduzioni degli operatori del mercato e degli investitori,
mediate da Arera. Terna ha iniziato a riformulare una proposta
tenendo conto delle osservazioni degli operatori. Ora tutti
attendono di vedere un po' di chiarezza sulle tempistiche e
sulle regole delle aste". Lo ha spiegato all'ANSA il consigliere
di Anie Confindustria Raffaello Teani, alla fiera delle
rinnovabili Key di Rimini.
"Il Macse è il meccanismo con cui andremo a introdurre gli
accumuli sulle reti - ha continuato Teani -. Dobbiamo fare un
lavoro fatto bene, visto che i quattrini provengono dalla
collettività. La proposta di Terna prevede 14 anni come
remunerazione della disponibilità di capacità di riserva. Si
lavora per capire quanto gli operatori sono disponibili a
scommettere dal 14/o anno in poi, alla fine del meccanismo di
remunerazione dell'asta. Da operatore hai la necessità di capire
le regole di questi 14 anni per poi capire quello che accadrà
dopo. Le regole sono in movimento, e non abbiamo tanta
visibilità di quello che accadrà dopo".
Macse è l'acronimo di "Meccanismo di approvvigionamento di
capacità di stoccaggio". In pratica, una rete di impianti di
accumulo di elettricità (batterie a ioni di litio e pompaggi di
acqua nei bacini idroelettrici) e una piattaforma di trading per
comprare spazi in questi accumuli, dove stoccare la propria
corrente.
Il Macse verrà gestito da Terna: questa, attraverso aste,
stipulerà contratti con società del settore per garantirsi
impianti di accumulo per un certo numero di anni (14 per le
batterie, 30 per i pompaggi). Dopodichè, metterà questa capacità
di stoccaggio a disposizione dei produttori di corrente da
rinnovabili, che potranno depositare lì la loro corrente,
pagando una tariffa.
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