Per continuare a fare
riqualificazione energetica degli edifici in Italia dopo la fine
del Superbonus al 110%, si possono usare "gli strumenti
esistenti, le detrazioni fiscali e il conto termico, rimodulando
le prime e aprendo il conto termico anche alla riqualificazione
nel settore privato". Lo ha detto all'ANSA Dario Di Santo,
vicepresidente del Coordinamento Free per la promozione delle
rinnovabili e dell'efficienza energetica, alla fiera delle
rinnovabili Key a Rimini.
Per Di Santo occorre "mettere a disposizione delle linee
dedicate a chi versa in condizioni di disagio economico, e non
può sfruttare nessun incentivo, e cercare di superare la
barriera finanziaria, ovvero il dover anticipare tutta la spesa
da sostenere, con un nuovo schema che sia al contempo un fondo
di garanzia e un fondo in conto interessi. L'idea è che il fondo
di garanzia possa aiutare chi ha un merito creditizio più debole
nel favorire il finanziamento bancario, e il conto interessi
possa generare una forte leva, andando a coprire una parte degli
interessi che sono cresciuti".
"Ovviamente - ha proseguito Di Santo - ci piacerebbe che la
cessione del credito potesse rimanere per i soggetti che hanno
difficoltà comunque ad accedere a un finanziamento. Secondo noi,
con le simulazioni che abbiamo fatto, è possibile mantenere uno
zoccolo di ristrutturazioni, e poi far ripartire lo schema, con
un uso di risorse molto più sostenibile del Superbonus e con il
vantaggio di mettere in moto i capitali privati".
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