Al 30 giugno 2023 le procedure di
Via (Valutazione di impatto ambientale) depositate presso gli
uffici del ministero dell'Ambiente e della Sicurezza energetica
riguardavano progetti per complessivi 68,220 Gw, in aumento del
+142% rispetto al 2022. Ma di queste, solo il 5,2% è arrivato a
conclusione. Lo ha rivelato Filippo Girardi, presidente di Anie
Confindustria, l'associazione delle imprese elettrotecniche ed
elettroniche, a un convegno alla fiera delle rinnovabili Key di
Rimini.
Per Girardi, "la disponibilità nel nostro Paese di una
offerta tecnologica di eccellenza sulla filiera elettrica si
inquadra oggi in uno scenario di grandi ritardi nel percorso
verso la decarbonizzazione. Gli ultimi dati disponibili mostrano
una crescita ancora insufficiente nell'installazione di nuovi
impianti di produzione da fonti rinnovabili. Nel corso del 2023
sono entrati in esercizio 5,677 Gw, in robusto aumento rispetto
al 2022 (2,927 Gw, +94%), ma neanche la metà di quanto
servirebbe per raggiungere gli obiettivi europei di
decarbonizzazione al 2030, ovvero circa 10 Gw in più all'anno".
Questo ritardo è confermato dai dati dell'Osservatorio
sistemi di accumulo di Anie Confindustria: al 30 giugno dello
scorso anno erano 386.039 i sistemi di accumulo (SdA)
installati, per una potenza complessiva di 3,045 GW e una
capacità massima di 4,893 Gwh, trainata da Lombardia (75.719
installazioni per una potenza di 0,583 Gw e una capacità di
0,930 Gwh), seguita dal Veneto (53.654 installazioni per 0,414
Gw e 0,722 Gwh) e dall'Emilia-Romagna (38.690 installazioni per
0,307 Gw e 0,470 Gwh).
Sebbene la variazione tendenziale del primo semestre 2023
segni un +100% rispetto al numero di installazioni del 2022,
quella congiunturale tra il primo ed il secondo trimestre 2023
mostra un mercato in rallentamento del -19%.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA