"Alla transizione energetica in
Italia servono due cose. Da una parte le norme, come il decreto
Fer per le rinnovabili e il Macse per gli accumuli. Dall'altra
parte servono le infrastrutture di rete e gli accumuli,
realizzati nei luoghi e nei tempi giusti". Lo ha spiegato
all'ANSA l'amministratore delegato della società di consulenza
energetica Althesys, Alessandro Marangoni, che alla fiera delle
rinnovabili Key di Rimini ha presentato un rapporto sulle
prospettive delle fonti green in Italia.
"Il decreto Fer X (che fissa un sistema di tariffe per
incentivare le rinnovabili) va messo in campo in tempi adeguati
e con prezzi adeguati al mercato - ha proseguito Marangoni -.
Allo stato attuale, se non parte subito, sarà molto difficile
per l'Italia raggiungere gli obiettivi del Pniec (il piano
nazionale energia). Abbiamo calcolato che senza Fer X, la
perdita di nuova capacità di rinnovabili arriverebbe a oltre 4,5
GW, dati i tempi e l'inerzia nella costruzione degli impianti".
Secondo Marangoni "bisogna fissare prezzi differenziati
dell'energia a seconda del territorio, per invogliare gli
operatori a realizzare impianti anche dove hanno un rendimento
inferiore. Se si fissano prezzi tutti uguali, alla fine gli
impianti solari si fanno tutti in Sicilia, dove però c'è poco
consumo di elettricità. E poi bisogna ragionare sul costo della
corrente dove viene consumata, non dove viene prodotta. Se
produco l'elettricità al Sud e la consumo al Nord, il costo vero
non quello all'uscita dalla centrale, ma all'arrivo nella
fabbrica".
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