Il polo ecologico Acea Pinerolese
compie oggi vent'anni. Nel 2003 era il primo centro del Sud
Europa di trattamento dell'organico da raccolta differenziata e
valorizzazione in compost ed energie rinnovabili, a meno di 50
chilometri da Torino. Ha prodotto energia rinnovabile termica ed
elettrica e compost di qualità Florawiva e a partire dal 2014 è
stato il primo impianto d'Italia a produrre biometano, progetto
realizzato in collaborazione con la torinese Hysytech. Dal 2020
viene immesso nella rete nazionale e contribuisce a fornire gas
metano da fonte rinnovabile: gli scarti organici da raccolta
differenziata delle città. L'impianto ha prodotto in totale
103mila tonnellate di compost, 120 milioni di metri cubi di
biogas, 10 milioni di biometano, 200 GWh di energia elettrica e
255 di energia termica
"È un modello capace di essere, oggi, a distanza di
vent'anni, nuovamente pioniere con innovazioni che
contribuiranno a scrivere nuove pagine di economia circolare -
afferma Francesco Carcioffo, ad di Acea Pinerolese Industriale
-. Un impianto osservato e preso a modello in tutto il mondo,
quale eccellenza di economia circolare ed efficiente
valorizzazione del rifiuto organico in risorse rinnovabili". Tra
i progetti in corso, alcuni hanno come risultato ,la produzione
di bio-sostanze solubili derivate dal compost, cioè gli acidi
umici e fulvici, che possono diventare bio-fertilizzanti oppure
detergenti e coloranti naturali o punto di partenza per produrre
bioplastiche, altri prevedono la possibilità di produrre
sostanze bio da fonte rinnovabile per l'industria chimica e per
l'agricoltura, altri ancora puntano a produrre bioplastica da
matrici di trattamento dell'organico, cioè attraverso l'utilizzo
degli scarti di anidride carbinica dalla valorizzazione del
biometano o dalla cogenerazione. Non mancano progetti per
ricavare idrogeno verde dalla digestione anaerobica dei rifiuti
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