Al 30 giugno 2023, le procedure di
Valutazione di impatto ambientale (Via) in corso per nuove fonti
rinnovabili riguardavano 68.220 megawatt di nuova potenza, il
142% in più rispetto all'anno precedente. Ma solo il 5,2% è
arrivato a conclusione. Questo lo scenario che emerge
dall'Osservatorio Via di Anie Rinnovabili, l'organizzazione di
Confindustria delle imprese elettrotecniche ed elettroniche, che
ha elaborato i dati del ministero dell'Ambiente e della
sicurezza energetica.
I progetti sottoposti a Via riguardavano per il 46,5%
l'agrivoltaico, il 32% l'eolico onshore, il 14,6% il
fotovoltaico, il 3,8% l'eolico offshore, il 3% l'idroelettrico
da pompaggio. Notevole la crescita delle procedure per i sistemi
di accumulo abbinati a impianti di rinnovabili, pari al 247% nel
2023 rispetto al 2022.
Risulta però concluso solo il 5,2% delle procedure
depositate. Di queste, il 21,5% risulta concluso positivamente,
l'8,2% risulta concluso negativamente, mentre il 70,3% risulta
"non specificato". Non si capisce, cioè, se l'esito sia positivo
o negativo. Dei 68.220 Mw relativi alle procedure analizzate,
64.668 Mw risultano ancora "in corso".
Le tempistiche di valutazione del ministero della Cultura
sono maggiori rispetto a quelle del ministero dell'Ambiente e
della Sicurezza energetica: per 4.011 Mw è stato emesso il
parere del Mase e si è in attesa del parere del Mic. La
Presidenza del Consiglio dei Ministri ha sul tavolo 1.995 Mw sui
quali ci sono pareri diversi dei due ministeri, e sui quali deve
decidere.
A trainare le procedure depositate sono le regioni Puglia,
Sicilia e Sardegna. La potenza relativa alla Puglia incide per
il 33% sul totale delle procedure depositate, quella della
Sardegna è pari al 20,1% e quella della Sicilia al 20,5%.
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