L'accordo sulla proposta di riforma
del mercato elettrico nella Ue raggiunto ieri al Consiglio
Energia in Lussemburgo "contiene elementi fortemente voluti
dall'Italia, quali il rafforzamento degli strumenti di lungo
termine, Contratti per Differenza e Ppa, per fornire gli
adeguati segnali di prezzo per lo sviluppo di nuovi impianti,
rinnovabili e nucleari. Questo promuove anche il desiderato
'disaccoppiamento' di tali tecnologie inframarginali dal prezzo
del gas naturale". Lo scrive in un comunicato il Ministero
dell'Ambiente e della sicurezza energetica.
L'accordo secondo il Mase contiene anche il focus sugli
strumenti dedicati allo sviluppo della necessaria capacità
flessibile, quale quella di accumulo di grandi dimensioni, e il
riconoscimento del ruolo strutturale dei meccanismi di capacità
per l'adeguatezza. L'accordo dovrà ora essere negoziato con
l'Europarlamento.
L'Italia, spiega il Mase, ha più volte manifestato l'urgenza
di questa riforma, per superare un mercato prevalentemente
basato su meccanismi di breve termine e soggetto alla volatilità
dei prezzi del gas naturale. L'obiettivo della riforma è dotarsi
degli strumenti per raggiungere in modo efficiente per i
consumatori e sicuro per il sistema gli ambiziosi obiettivi di
decarbonizzazione.
"Il nuovo disegno di mercato - ha dichiarato il ministro
Gilberto Pichetto Fratin - abiliterà una trasformazione rapida e
radicale del sistema elettrico. Anche grazie a queste nuove
regole, in Italia puntiamo a sviluppare al 2030 oltre 70 GW di
nuova capacità rinnovabile e 70 GWh di accumuli di grandi
dimensioni, decarbonizzando il settore elettrico, riducendo al
contempo la volatilità di prezzi per i consumatori e restituendo
competitività al nostro sistema produttivo".
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