Rina, multinazionale di ispezione,
certificazione e consulenza ingegneristica, dà il via a Hydra,
un progetto di ricerca, sviluppo e innovazione approvato dalla
commissione europea e dal ministero delle Imprese e del Made in
Italy per decarbonizzare il processo di produzione dell'acciaio
attraverso le tecnologie legate all'idrogeno.
Rina guiderà il progetto, della durata di sei anni e dal
valore - autorizzato dalla Commissione europea - di 88 milioni
di euro, tramite il suo centro sviluppo materiali di Castel
Romano che ne è il soggetto attuatore e dove saranno ospitati
gli impianti e le relative attività. A Hydra è stato dedicato un
team di 120 ingegneri supportato da un piano di assunzioni per
la durata dell'intero progetto. Grazie al suo straordinario
grado di innovazione, l'iniziativa fa parte degli importanti
progetti di comune interesse europeo finanziati dal
NextGeneration Eu.
Hydra si concretizzerà nella progettazione e nella
realizzazione di una mini acciaieria che sperimenterà l'idrogeno
in ogni fase del ciclo di produzione dell'acciaio. La struttura,
la cui costruzione terminerà entro il 2025, sarà composta da un
impianto di riduzione diretta del minerale di ferro (Dri)
attraverso l'utilizzo di idrogeno quale agente riducente e da un
forno elettrico. L'impianto, a regime, avrà la possibilità di
sperimentare la produzione di acciaio fino a sette tonnellate
all'ora, con una significativa riduzione di Co2.
"Da oggi mettiamo in campo tutta la nostra competenza
affinché Hydra diventi un catalizzatore per le eccellenze della
siderurgia", afferma Ugo Salerno, presidente e amministratore
delegato di Rina.
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