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ASviS, ambiente in Costituzione cambia la visione del futuro

ASviS, ambiente in Costituzione cambia la visione del futuro

Giovannini, sostenibilità sociale contro sindrome Nimby

ROMA, 06 aprile 2022, 12:07

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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di Chiara Munafò Dalla Costituzione ai comportamenti quotidiani. È questo il prossimo passaggio per i principi della tutela dell'ambiente, della salute e degli interessi delle future generazioni che dall'8 marzo sono sanciti dalla Carta. I lavori sono in corso per definire gli aspetti applicativi della riforma costituzionale e il ministro per le Infrastrutture e la mobilità sostenibile, Enrico Giovannini, che ne è stato uno dei promotori, sta mettendo a punto una procedura che possa essere applicata non solo alle infrastrutture ma da altri ministeri.
    "Con il nuovo progetto di fattibilità tecnica economica tutte le nuove infrastrutture devono essere accompagnate da una relazione di sostenibilità", racconta all'evento Asvis Live "La Costituzione e lo sviluppo sostenibile" dove spiega che il principio di non nuocere "do not significant harm, che è al cuore dei progetti europei, lo stiamo travasando sui progetti basati su fondi nazionali".
    Si tratta sia di accelerare la transizione e l'applicazione del Pnrr, ma anche di evitare ricorsi alla corte costituzionale e tensioni. Giovannini parla per esempio della necessità di puntare sulla sostenibilità sociale per "evitare la sindrome Nimby (non nel mio giardino)", per esempio per le nuove infrastrutture delle rinnovabili.
    Ai vari livelli si sta lavorando in questa direzione. Il Cipes il comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile sta studiando come valutare i nuovi progetti rispetto ai 17 obiettivi di agenda 2030 e anche il Def documento di economia e finanza, dovrà avere un'analisi rispetto alla sostenibilità ad ampio spettro.
    Sarà importante poi la partecipazione del pubblico impiego, come sottolinea il presidente della Fondazione Astrid, Franco Bassanini: "abbiamo un sistema di decine di migliaia di pubbliche amministrazioni diverse, occorre che ciascuna incorpori questi nuovi principi e obiettivi costituzionali nelle sua attività", osserva.
    Il presidente della Commissione Affari Costituzionali del Senato, Dario Parrini (Pd), vede nella riforma "una sfida a tutti gli operatori pubblici, a chi fa le leggi, a chi agisce nelle istituzioni" per verificare l'impatto ambientale delle norme e pensa a procedure "snelle, efficaci e avanzate".
    Un altro aspetto che emerge dal dibattito è l'importanza del riferimento alle future generazioni. Il presidente della Commissione Affari Costituzionali della Camera, Giuseppe Brescia (M5S), dichiara che "finalmente si è riconosciuto il principio di giustizia intergenerazionale, con un impatto anche sulle politiche, che spesso portano a prendere decisioni determinate dalla tirannia del presente".
    "Con la guerra in corso è forte il rischio di abbracciare soluzioni frettolose che sono in contrasto con i principi introdotti in Costituzione di tutela dell'ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi", conclude la presidente dell'Asvis, Marcella Mallen. "La vera sfida che abbiamo davanti è far prevalere la lungimiranza", aggiunge dicendo che proprio il conflitto "potrà e dovrà rendere ancora più urgente ed evidente la necessità di una transizione ecologica.
   

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