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In evidenza
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Responsabilità editoriale di ASviS
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Consulta la rassegna dall’11 al 17 dicembre
La scorsa settimana è stata molto fitta d’impegni delle diverse istituzioni europee. Si sono tenute le ultime sessioni plenarie 2023 del Parlamento europeo e del Comitato economico e sociale europeo, il Consiglio europeo si è riunito il 14 e 15 dicembre adottando Conclusioni su diversi argomenti cogenti, i negoziatori del Consiglio dell’Ue e del Parlamento europeo hanno raggiunto importanti accordi su atti legislativi nel programma del semestre spagnolo in prossima chiusura, la Commissione Ue in vista delle prossime elezioni europee d’inizio giugno 2024 ha adottato un importante e innovativo pacchetto di misure sulla difesa dei processi democratici da influenze straniere occulte.
Il Comitato economico e sociale europeo (Cese) ha adottato in sessione plenaria il parere in relazione ai processi decisionali del sistema delle Nazioni unite finalizzato a rafforzare il multilateralismo e i principi internazionali fondamentali per un ordine basato su regole in un mondo in rapida evoluzione. Il Cese richiamando l’art.2 del Trattato dell’Ue sottolinea l’impegno assunto dalle istituzioni dell’Unione al rispetto della carta delle Nazioni unite, evidenzia che il contributo della società civile è essenziale per trovare e mettere in atto soluzioni sul campo, conseguire gli Sdgs promuovendo una transizione giusta per il contrasto ai cambiamenti climatici. Specificamente il Cese si aspetta che l'Ue e i suoi Stati membri si impegnino più che mai a rafforzare l'Onu attraverso riforme fondamentali nel quadro del summit sul futuro che si terrà a settembre 2024. Lo scopo che sostiene il Cese, e che attraverso le riforme l’Onu sia più inclusiva, efficace, equa, garantendo maggior rappresentatività al Sud del mondo. Nel quadro delle riforme dei Trattati dell’Ue chiede che oltre all’introduzione della maggioranza qualificata nelle decisioni, si rafforzi la capacità dell’Unione nell’agire con una sola voce per influenzare le scelte in sede di Nazioni unite, migliorando nei Trattati gli impegni e la capacità dell’Unione nelle politiche di sicurezza e difesa.
Per favorire la partecipazione diffusa, il Cese indica che l’Onu deve sviluppare ulteriormente il sistema integrato delle organizzazioni della società civile istituendo, tra l'altro, un regime di consultazione al proprio livello sulle principali iniziative e introducendo un diritto di petizione per coinvolgere in modo più efficace i cittadini, le organizzazioni della società civile, le parti sociali, le organizzazioni imprenditoriali e altri portatori di interessi, avendo cura, in particolare, di migliorare la rappresentanza delle donne, dei giovani e dei gruppi vulnerabili.
Il Cese sostiene che i lavori del comitato consultivo ad alto livello sul multilateralismo efficace e rappresentati nel piano “A Breakthrough for People and Planet” siano un importante contributo all'elaborazione di raccomandazioni concrete per la riforma delle Nazioni unite.
Per parte sua il Cese si impegna ad adottare un approccio strutturato per far sì che i suoi punti di vista sui temi attinenti all'Onu siano presi maggiormente in considerazione quando l'Ue formula le sue posizioni comuni in tale ambito, e a dare alla società civile una voce forte nel processo del summit sul futuro e alla definizione del relativo “patto sul futuro”.
Oltre all’adozione di diversi importanti pareri (riportati in rassegna), durante la sessione plenaria del Cese sono state invitate Sandrine Dixson-Declève, co-presidente del Club di Roma, e Diandra Ni Bhuachalla, delegata dei giovani del Cese, a discutere i risultati della Cop 28.
La Commissione ha adottato il 12 dicembre una serie di misure per la difesa della democrazia dalla minaccia delle ingerenze straniere attraverso una maggiore trasparenza e l’incoraggiamento dell'impegno civico e la partecipazione dei cittadini. Le iniziative s’inseriscono nel quadro strategico del piano d’azione europeo per la democrazia adottato nel dicembre 2020, le cui azioni assunte vengono riassunte nella relazione pubblicata in pari data.
Le misure adottate sono supportate da una recente indagine dell’Eurobarometro pubblicata a inizio dicembre dove emerge che l'81% degli europei ritiene che le ingerenze straniere nei nostri sistemi democratici siano un problema serio che va affrontato. Tra questi, per il 52% (56% per gli italiani) ciò rappresenta un problema molto serio. Con la pubblicazione del pacchetto è stata pubblicata inoltre un’indagine complementare sulla democrazia nei diversi Stati dell’Unione in cui il 47% dei cittadini si dice soddisfatto (10% media Ue - 6% Italia) o abbastanza soddisfatti (37% media Ue - 41% Italia) su come funziona la democrazia nel loro Paese.
Il pacchetto d’iniziative comprende:
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di Luigi Di Marco
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