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In evidenza
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Responsabilità editoriale di ASviS
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Consulta la rassegna dal 25 settembre al 1 ottobre
Il 27 settembre, la Commissione europea ha pubblicato il primo rapporto sullo stato del decennio digitale, come previsto nel relativo piano del decennio digitale adottato il 9 marzo 2021 (si veda nostra rubrica del 15.3.2021).
La relazione valuta i progressi degli Stati membri riportando i risultati in una specifica relazione per Paese, esprimendo specifiche raccomandazioni.
Nei dati di sintesi a livello dei 27 Stati membri la Commissione riporta che:
La Commissione riporta inoltre le iniziative politiche e legislative rilevanti avviate a livello di Unione e collegate alla dichiarazione europea sui diritti e i principi digitali, che riflettono l'impegno dell'Ue a favore di una trasformazione digitale sostenibile e sicura, nel quadro dei valori e principi europei quali la normativa sui servizi digitali, la normativa sull'Ai, la legge europea per la libertà dei media la comunicazione sui mondi virtuali, e nel quadro della transizione digitale sostenibile l'iniziativa "diritto alla riparazione", i criteri di progettazione ecocompatibile per telefoni cellulari e tablet e il piano d'azione dell'Ue per la digitalizzazione del sistema energetico.
Il Rapporto si completa con l’evidenziazione degli accordi di partenariato internazionale per promuovere i valori dell’Ue nel mondo digitale insieme a Paesi che condividono gli stessi principi. Sono stati raggiunti accordi con il Giappone, la Repubblica di Corea e Singapore nonché istituiti consigli per il commercio e la tecnologia con gli Stati Uniti e l'India. La Commissione riporta anche del sostegno offerto all’Ucraina, consentendogli di entrare nello spazio di roaming gratuito dell'Ue.
SALA (SINDACO MILANO): "È DALLE CITTÀ CHE PARTE LA RIVOLUZIONE AMBIENTALE E DIGITALE"
Nelle relazioni per Paese, la Commissione riporta che l’Italia ha un potenziale digitale non sfruttato per contribuire ulteriormente agli sforzi collettivi per raggiungere gli obiettivi del Decennio digitale dell'Ue. Negli ultimi anni, l'Italia ha compiuto progressi significativi in termini di infrastrutture, ma si colloca al di sotto della media Ue per quanto riguarda le competenze e alcuni aspetti della digitalizzazione dei servizi pubblici. Le strategie adottate in materia di cloud, blockchain, IA, cybersecurity e, recentemente, la strategia per il settore delle telecomunicazioni, insieme alle riforme e agli investimenti previsti dal Piano di ripresa e resilienza, creano un quadro solido per progredire verso una trasformazione digitale sostenibile e inclusiva.
Tra i punti più critici che la Commissione rileva troviamo ancora la carenza delle competenze digitali di base: solo il 46% della popolazione le possiede contro una media Ue al 54%. Ciò, come precisa la Commissione, rende difficile per chi non ha le competenze di beneficiare delle opportunità digitali ed esercitare i propri diritti di cittadinanza in un mondo sempre più digitalizzato. Ciò ha un impatto significativo sull'inclusività della trasformazione digitale in Italia. La performance dell'Italia per quanto riguarda le competenze digitali specialistiche è più vicina alla media dell'Ue (23% contro 26%), ma mostra ancora un divario che deve essere colmato.
Per le infrastrutture 5G l’Italia risulta coprire già il 100% delle aree popolate come previsto dal target europeo al 2030, mentre per le reti fisse ad alta capacità il target raggiunto è al 54%, inferiore alla media Ue del 73% e lontano dal target 100% al 2030.
Per la digitalizzazione del business, la Commissione riporta che buona parte delle Pmi Italiane ha almeno un livello d’intensità digitale di base (70% contro la media Ue del 69%). Per quanto riguarda l'adozione di tecnologie avanzate, il cloud computing sofisticato o intermedio è utilizzato dal 52% delle imprese, ben al di sopra della media Ue del 43%, ma solo il 9% delle imprese utilizza l'analisi dei big data (rispetto al 14% a livello Ue) e solo il 6% utilizza l'IA (rispetto all'8% a livello Ue).
Per la digitalizzazione dei servizi pubblici l'Italia si colloca al di sotto della media Ue per quanto riguarda la fornitura di servizi pubblici digitali a cittadini e imprese, raggiungendo un punteggio di 75% di servizi per cittadini (media Ue 84%) e 68% di servizi per imprese (media Ue 77%).
Nel contesto viene comunque riportata come buona pratica la Strategia nazionale per la cybersecurity 2022-2026.
Le raccomandazioni per l'Italia, riferite ai quattro punti cardinali del decennio del digitale, sono le seguenti:
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In pari data, la Commissione ha presentato la Comunicazione verso un’Europa più resiliente, competitiva e sostenibile, in vista del vertice del Consiglio che si terrà a Granada ospitato dalla presidenza di turno spagnola del Consiglio dell’Unione, riguardo all'approccio, orientato al futuro, all’autonomia strategica aperta dell'Ue e agli obiettivi politici prioritari dell'Ue negli anni a venire. La Comunicazione illustra i risultati raggiunti dall’Unione europea nel quadro della dichiarazione di Versailles adottata dagli Stati membri (si veda nostra rubrica del 15.3 .2022 paragrafo 2) in risposta alle emergenze scaturite dall’invasione russa in ucraina.
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di Luigi Di Marco
Responsabilità editoriale di ASviS
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