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Responsabilità editoriale di ASviS
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Il mondo stenta a raggiungere i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) delle Nazioni Unite entro il 2030, mettendo così a rischio la vita e il futuro di milioni di bambini e bambine. Lo dichiara Save the Children in occasione del lancio di Child Atlas, il nuovo strumento di raccolta dati che mette in luce le disuguaglianze dei bambini nel mondo. Lanciato in occasione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, Child Atlas è una piattaforma in grado di far visualizzare, confrontare, analizzare e comprendere le condizioni di bambine e bambini in tutto il mondo.
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Per la prima volta una piattaforma mette a disposizione del pubblico dati di alta qualità, riuniti in un’unica piattaforma capace di integrare data set diversi, esposti in maniera disaggregata, sottolineando le disuguaglianze negli indicatori chiave dello sviluppo infantile. Grazie a questa soluzione è possibile non solo confrontare dati tra Paesi diversi, ad esempio possiamo comparare i tassi di matrimonio precoce in Nigeria con quelli in Bangladesh, ma anche indagare, ad esempio, se la mortalità sotto i cinque anni è più concentrata o meno nei Paesi con una minore copertura dei servizi sanitari di base.
Figura 1. Child Atlas: dati sull’esposizione a eventi climatici estremi
I trend che preoccupano maggiormente. Analizzando i dati dell’Atlante, sottolinea Save the Children, emergono cinque tendenze che colpiranno i bambini nei prossimi sette anni:
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L’impegno richiesto ai governi. “Gli SDGs sono la migliore bussola di cui disponiamo per tracciare una via d’uscita e costruire un pianeta più verde e più equo per tutti i bambini”, ha dichiarato Inger Ashing, Ceo di Save the Children International. Per questo l’organizzazione internazionale ha chiesto ai governi di impegnarsi su tre fronti.
di Tommaso Tautonico
Fonte copertina: tomsickova, da 123rf.com
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