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Responsabilità editoriale di ASviS
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Centrale nella scorsa settimana è stata la sessione plenaria del Parlamento europeo. Con l’occasione è stato anche presentato il programma del semestre di Presidenza della Cechia al Consiglio dell’Unione europea.
Il programma del semestre introdotto dal motto “l’Europa come compito” è declinato in tre parole chiave - Rethink, RePower, Rebuild - che riflettono la situazione attuale legata alla guerra in Ucraina e alle iniziative già avviate, in particolare sul pacchetto energia per l’indipendenza dal gas russo RePowerEu, e Rebuild, pensato nei confronti delle necessità di ricostruzione dell’Ucraina, ma anche delle economie dei Paesi dell’Ue in risposta alla somma delle criticità determinate dal Covid-19 e dalla guerra.
Il programma elenca cinque settori prioritari d’intervento tra loro collegati:
Risoluzione sulla salute mentale nel mondo del lavoro digitale
La sessione plenaria del Parlamento ha approvato nella sostanza i nuovi regolamenti europei sul digitale noti come "legge sui servizi digitali e legge sui mercati digitali" (già presentati in questa rubrica il 21.12.2020).
Sempre sul tema della trasformazione digitale, il Parlamento ha adottato la risoluzione salute mentale nel mondo del lavoro digitale. Partendo dai dati di fatto, e da considerazioni su quanto sperimentato con l’adozione su larga scala del lavoro digitale con la pandemia Covid-19, il Parlamento con questa risoluzione offre una serie di proposte e richieste.
Rilevando che "i rischi psicosociali sono i più diffusi rischi per la salute associati al telelavoro", elenca le diverse condizioni di lavoro che comportano rischi psicosociali, tra cui: carichi di lavoro eccessivi, richieste contrastanti, la mancanza di chiarezza sul proprio ruolo, la mancanza di coinvolgimento nelle decisioni che riguardano i lavoratori stessi, la mancanza di influenza sul modo in cui viene svolto il lavoro, cambiamenti organizzativi mal gestiti, la precarietà del lavoro, una comunicazione inefficace, la mancanza di supporto da parte dei dirigenti o dei colleghi, molestie psicologiche e sessuali e violenza da parte di terzi.
Riportando il parere del gruppo di esperti della Commissione sui modi efficaci di investire nella salute, il documento riporta come dato di stima al 2015 che i costi delle patologie mentali ammontano nella media a oltre il 4% del Pil dei Paesi dell’Ue, che "la depressione collegata al lavoro è una delle principali cause di invalidità e che il suo costo è stato stimato a 620 miliardi di euro all'anno, con una perdita di 240 miliardi di euro in termini di produzione economica."
Sottolinea che la salute mentale dei giovani è notevolmente peggiorata durante la pandemia e che le giovani donne e i giovani in situazioni emarginate sono stati colpiti "più duramente"; presenta come dato che "il 64% dei giovani tra i 18 e i 34 anni era" a rischio di depressione nel 2021 a causa della mancanza di occupazione di prospettive "finanziarie e di istruzione, nonché della solitudine e dell'isolamento sociale." E indica che uno dei migliori strumenti per affrontare i problemi di salute mentale tra i giovani è fornire loro prospettive significative di istruzione e occupazione di qualità.
In sintesi, ritiene che "la prossima crisi sanitaria riguarderà la salute mentale e che l'attuale crisi della salute mentale debba essere considerata un'emergenza sanitaria."
In risposta alla situazione, il Parlamento "invita le istituzioni dell'Ue e gli Stati membri a riconoscere la portata dei problemi di salute mentale legati al lavoro in tutta l'Ue e a impegnarsi fortemente per regolamentare e attuare un mondo del lavoro digitale che contribuisca alla prevenzione dei problemi di salute mentale, alla tutela della salute mentale e dell'equilibrio tra attività professionale e vita privata, nonché al rafforzamento dei diritti di protezione sociale sul luogo di lavoro; chiede di avviare un dialogo e lavorare in questa direzione di concerto con i rappresentanti dei datori di lavoro e dei lavoratori, compresi i sindacati."
Affermando il ruolo fondamentale della prevenzione, la risoluzione evidenzia come "un lavoro di qualità possa contribuire a dare alle persone uno scopo, oltre a offrire sicurezza finanziaria e indipendenza; sottolinea la correlazione positiva tra buona salute mentale, buone condizioni di lavoro, salari adeguati, salute mentale, produttività sul lavoro, benessere e qualità della vita; osserva che un senso di finalità e identità per i lavoratori può essere messo in discussione in un contesto di crescente digitalizzazione, con conseguenti problemi di salute fisica e mentale."
In sintesi chiede
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di Luigi Di Marco
Responsabilità editoriale di ASviS
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