Che la pandemia abbia indotto i governi di tutto il mondo a rivedere le loro priorità politiche è un dato di fatto. La crisi economica e sociale globale innescata dal Covid-19, in molti casi, ha fatto passare in secondo piano i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile dell'Agenda 2030. Tra questi, a essere particolarmente colpito è stato il Goal 16 che auspica pace, giustizia e istituzioni solide e quindi la tutela dei diritti umani. Gli esempi nel mondo sono purtroppo molti e si potrebbe dire che a pagare un prezzo più alto di questo periodo sono proprio gli equilibri democratici in numerosi Paesi. Tantissimi sono gli attivisti ambientali e politici assassinati o imprigionati ingiustamente, numerose le proteste represse nel sangue.
Sappiamo che l'Agenda 2030 è stata sottoscritta da tutti i Paesi delle Nazioni Unite nel 2015, ma ancora oggi, a cinque anni dalla firma, i comportamenti di tanti governi non sempre vanno in quella direzione. In Italia la Terza commissione Affari esteri e comunitari della Camera sta conducendo un'indagine conoscitiva sull'impegno dell'Italia nella comunità internazionale per la promozione e tutela dei diritti umani e contro le discriminazioni.
Ne hanno discusso su Radio Radicale, nella rubrica Alta sostenibilità a cura di ASviS condotta questa settimana da Valeria Manieri e Elis Viettone, gli ospiti Lucia Goracci, corrispondente Rai dalla Turchia, Mariano Giustino, corrispondente Radio Radicale dalla Turchia e Piero Fassino, deputato Pd e presidente della terza commissione Affari esteri e comunitari della Camera.
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