Il Wwf ha pubblicato di recente uno studio intitolato “Pandemie, l’effetto boomerang della distruzione degli ecosistemi”, in cui spiega come queste a cui assistiamo non sono delle catastrofi casuali quanto la conseguenza dell’azione dell’uomo sugli ecosistemi naturali. La progressiva perdita di flora e fauna fa sì infatti che i patogeni (come i virus), prima ospitati da animali e piante, si disperdano “come polvere che si alza dalle macerie”.
Si tratta di un’ulteriore conferma di come la tutela – o la non tutela - dei sistemi naturali abbia conseguenze dirette su tutte le attività umane, in primis sulla nostra salute. E anche il Papa alcuni giorni fa con le parole “pensavamo di rimanere sani in un mondo malato” ha sottolineato questa inscindibile relazione tra uomo e natura. Qual è dunque la lezione appresa in chiave di vulnerabilità e resilienza dall'attuale emergenza sanitaria? Quali sono i punti deboli emersi nel sistema italiano e quali risposte di anticipazione, prevenzione e riduzione del danno si possono elaborare per eventi analoghi futuri?
Ne hanno discusso a Radio Radicale nella rubrica ASviS a cura di Valeria Manieri ed Elis Viettone gli ospiti Gianfranco Bologna, di Wwf Italia, e Carla Collicelli, referente del Gruppo di lavoro ASviS sul Goal 3 “Salute e benessere” e ricercatrice senior associata del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr).
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