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Gli igloo di Mario Merz messi in luce in un nuovo catalogo

Il progetto presentato per la prima volta a Madrid

Redazione Ansa

(ANSA) - MADRID, 21 SET - Per Mario Merz (1925-2003) un igloo poteva essere "una casa provvisoria", oppure anche "un ventre".
    Senza dubbio, si tratta di un elemento centrale della sua arte.
    A tal punto da rendere necessaria una ricerca approfondita per coglierne meglio significati e re-interpretazioni: un viaggio nella produzione del grande esponente dell'Arte Povera condotta dalla storica dell'arte Maddalena Disch e ora raccolto in un nuovo volume, "Mario Merz Igloo. Catalogue Raisonné Vol. 1". Il progetto è stato curato dalla Fondazione Merz e sostenuto dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, nell'ambito del programma Italian Council (2023).
    In uscita a quasi cento anni della nascita di Merz, il catalogo è stato presentato per la prima volta ieri sera presso l'Istituto Italiano di Cultura (Iic) di Madrid, in presenza di Beatrice Merz, presidente della fondazione Merz e figlia di Mario, e di Roberto Cuzzillo, membro della fondazione stessa.
    "Abbiamo iniziato questa ricerca molti anni fa, cominciando dall'igloo proprio perché è la sua opera più iconica", ha spiegato Beatrice Merz, aggiungendo che sono previsti ulteriori volumi, incentrati su altri aspetti della produzione artistica del padre. Gli igloo di Merz catalogati nella ricerca sono 137, quindi "paradossalmente non sono tantissimi", ha sostenuto la presidente della Fondazione Merz, "ma questo è perché per lui l'igloo era un'opera unica che si trasformava di volta in volta".
    Nel corso della serata è stato anche proiettato 'Che fare? / Mario Merz', un documentario inedito che raccoglie diversi momenti della vita dell'artista, comprese interviste in cui è lui stesso a dar voce a riflessioni proprie. "Probabilmente, nel mio lavoro precedente all'igloo il senso del ventre, cioè il senso che tutto è dentro, e che poi può anche uscire, è una delle cose che ha fatto sì che io potessi fare l'artista", diceva ad esempio in una di esse.
    L'evento è stato condotto dalla direttrice dell'Iic madrileno, Marialuisa Pappalardo, che ha definito Mario Merz come "uno dei più importanti artisti italiani a livello internazionale del XX secolo". (ANSA).
   

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