Africa

Nigeria: anche i Boko Haram confermano morte del loro capo

Il nuovo leader ammette che Shekau è deceduto in combattimento

Redazione Ansa

Anche il gruppo jihadista nigeriano Boko Haram ha confermato ora la morte del proprio storico leader Abubakar Shekau in combattimento contro il gruppo rivale "Provincia occidentale dello Stato Islamico" (Iswap). Lo scrive il sito del quotidiano Le Monde citando un annuncio fatto da Bakura Modu - detto "Sahaba", il presunto nuovo leader gruppo terrorista - in un video inviato ieri all'Afp da fonti verificate. La morte di Shekau era già stata annunciata dalla stessa branca nigeriana dell'Isis. 

Sahaba, un importante comandante di Boko Haram noto agli esperti e basato sul lago Ciad, ha detto "Allah benedica l'anima di Shekau", morto "come martire", e ha accusato il leader di Iswap, "Abu Musab Al-Barnawi, questo aggressore perverso", per averlo ucciso, riferisce ancora il sito del quotidiano francese. Nel messaggio, pronunciato in arabo e che si interrompe bruscamente nel bel mezzo di una frase senza motivo apparente, colui che si presenta come il nuovo leader di questa ex setta islamica trasformata in un violento movimento jihadista, invoca vendetta contro il gruppo rivale che si è separato da Boko Haram nel 2016.

L'Iswap già la scorsa settimana aveva annunciato la morte di Shekau, leader del gruppo dalla morte del fondatore Mohammed Yusuf nel 2009, che si sarebbe fatto esplodere durante i combattimenti tra i due gruppi rivali nella foresta di Sambisa, nel nord-est della Nigeria, ricorda ancora Le Monde. L'annuncio aveva confermato molte voci che davano per certa la morte di Shekau fin da maggio.

Iswap, riconosciuto dallo Stato Islamico, nacque nel 2016 da una scissione dai Boko Haram, in disaccordo sulle uccisioni di civili musulmani da parte di questi ultimi. Dopo essersi rafforzato, ora è il gruppo jihadista dominante nel nord-est della Nigeria e sta intensificando gli attacchi contro l'esercito nigeriano. Dal 2019 le Forze armate di Abuja si è ritirato da villaggi e piccole basi per trincerarsi in "supercampi", una strategia criticata perché consente ai jihadisti di muoversi senza ostacoli nelle aree rurali. Dall'inizio degli attacchi e attentati nel 2009 nel nord-est della Nigeria, i Boko Haram hanno provocato quasi 36mila morti e due milioni di sfollati, ricorda il sito.
   

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