(ANSA) - PRATO, 17 OTT - "Prato è sotto tiro. Le vicende
delle aziende cinesi con i lavoratori pakistani in sciopero, con
annesse sprangate, hanno fatto precipitare la reputazione del
distretto, che finisce all'attenzione dell'opinione pubblica
additato come esempio di illegalità".
Marini ricorda come dagli anni '90 l'associazione "denuncia
pubblicamente il problema dell'illegalità, che ha un suo punto
particolarmente critico nelle imprese cinesi dell'abbigliamento.
Non tutte, beninteso, e non soltanto in quelle. Abbigliamento,
non tessile: non produzione di filati e tessuti, che rimane in
larghissima prevalenza in mani locali, così come sono in mani
locali anche alcune belle realtà dell'abbigliamento-maglieria.
Se l'è cercata, procurandola sciaguratamente a tutti noi, chi
fino a ieri, e forse qualcuno ancora oggi, ha negato l'evidenza
dell'illegalità imperante in alcune sacche letteralmente marce
dell'imprenditoria; e anche chi a un certo punto ha smesso di
negare ma non ha potuto, saputo o voluto combattere questi
fenomeni".
Il presidente di Confindustria Toscana Nord Ovest lamenta
come "perfino un'esperienza d'eccellenza come la depurazione
centralizzata, che vengono a studiare da mezza Europa", sia
finita "nel clima di sospetto" e difende il tessile, "che il suo
percorso verso la modernità e la qualificazione l'ha fatto e
l'ha fatto bene. Praticamente tutte le aziende di una qualche
consistenza hanno una lunga serie di certificazioni, di quelle
che si conquistano con fatica, dovendo documentare anche le
minime cose".
Adesso, però, "occorre senso di responsabilità", per uscire
dalla trappola "reputazionale". Da parte delle imprese, ma non
solo: "A chi, operatore dell'informazione, studioso, persona
impegnata nella politica e nell'amministrazione pubblica, vuole
conoscere Prato dico: non piegatevi ai luoghi comuni, venite a
conoscere la città. Tutta, compresa quella che non ha niente da
invidiare alle realtà industriali più moderne e avanzate."
(ANSA).
Confindustria, 'su distretto di Prato linciaggio indiscriminato'
'Additato all'opinione pubblica come esempio di illegalità'