È stata la prima donna italiana a paracadutarsi in tempo di guerra quando gli Alleati le hanno affidato la conclusione della missione speciale Bigelow e, dopo aver ricevuto la medaglia d'oro al valor militare, questa estate è stata insignita del grado di Grande ufficiale della Repubblica italiana. La partigiana Paola Del Din, grintosa e determinata, ha compiuto 99 anni pochi giorni fa. E oggi il quotidiano friulano Messaggero Veneto le dedica un articolo in prima pagina.
Conclusa la guerra, Del Din si è laureata a Padova, ha insegnato lettere in Friuli e negli Stati Uniti, poi è tornata in Italia a insegnare. Da sempre, inoltre, incontra studenti e partecipa a eventi e commemorazioni per ribadire l'importanza della libertà. Il Comune di Udine le ha tributato il sigillo della città, a settembre riceverà la cittadinanza onoraria del comune di Tavagnacco (Udine). Al Messaggero Veneto, però, ha spiegato che il suo più grande orgoglio sono i 4 figli: "Che senso ha lottare tanto se poi non tramandiamo a nessuno quello che abbiamo imparato". Toccata "dalle immagini che arrivano dall'Ucraina", pur sostenendo che "siamo tutti contro la guerra", non significa "che dobbiamo evitare di inviare le armi a chi deve difendersi".
Figlia di un generale degli alpini, Paola Del Din è nata a Pieve di Cadore nel 1923 ed è arrivata a Udine 10 anni dopo; suo fratello Renato cadde il 25 aprile 1944 durante l'assalto a un presidio nazifascista a Tolmezzo. Lei, nome di battaglia Renata, si distinse in più operazioni delicate e dopo una esperienza a Firenze, rientrò in Friuli paracadutandosi nella zona di Colloredo di Montealbano. In vacanza a Sappada (Udine), combattiva come sempre annuncia che, pur non guidando più, sarà "a Udine per votare il 25 Settembre" ed ha invitato i giovani a impegnarsi la propria libertà.
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