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Mercoledì della cultura Univaq, al via la 25/a stagione

Mercoledì della cultura Univaq, al via la 25/a stagione

Luca Pezzuto aprirà gli incontri con 'Lo sguardo di chi viaggia'

L'AQUILA, 14 ottobre 2024, 14:47

Redazione ANSA

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Tornano il 16 ottobre i Mercoledì della cultura, format di incontri scientifico-divulgativi organizzati dall'Università dell'Aquila nell'ambito delle attività culturali di ateneo.
    Un'iniziativa giunta alla 25/a stagione. Ospite dell'incontro, in programma alle 18.15 alla libreria Colacchi (corso Vittorio Emanuele II, 5 - L'Aquila), sarà il professor Luca Pezzuto, presidente del corso di laurea in Beni culturali del Dipartimento di Scienze Umane, che terrà una lezione dal titolo 'Lo sguardo di chi viaggia. Immagini e memoria sull'Aquila tra Otto e Novecento'. L'ingresso è gratuito ed è prevista una diretta streaming alla quale si potrà accedere dalla pagina www.univaq.it/live.
    L'Aquila e l'Abruzzo non rientrarono mai nelle rotte dei principali viaggi di formazione in Italia, essendo, come altre vaste porzioni della penisola, luoghi del tutto marginali rispetto agli interessi delle classi abbienti, tanto dell'aristocrazia quanto della borghesia europee. Ma non per questo furono ignorati. "Rappresentarono infatti - viene ricordato - la meta d'elezione per un buon numero di storici dell'arte, antropologi, archeologi, linguisti e glottologi, ma anche per cosmopoliti ed esploratori in cerca di avventura. I motivi della visita potevano essere assai diversi. C'era chi cercava le vestigia classiche in provincia, chi voleva trovare l'autentico spirito medievale e mediterraneo dei popoli, chi indagava il folklore, spesso attraverso una visione fiabesca delle popolazioni, interpretate come ancora 'primitive'".
    Vi si poteva ritrovare il Pittoresco, perdendosi negli aspri paesaggi montani, oppure si cercavano avventure da poter narrare in patria. Questi viaggi altresì potevano fungere da riparo contro le problematiche sociali che la modernità incalzante iniziava a mettere in evidenza, oppure ancora potevano essere alimentati dalla enorme fortuna del fenomeno dannunziano durante la Belle Époque, dal mito dei pastori e delle contadine guardate in una versione talmente estetizzante da apparire stucchevole.
    Nella relazione si parlerà brevemente di tutto questo utilizzando memorie scritte, disegni e acquerelli dei principali protagonisti di tali viaggi.
   

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