"Numerosi e prestigiosi
scienziati italiani, europei, statunitensi ed israeliani hanno
presentato i risultati della loro ricerca di cui è stato
sottolineato il costante filo conduttore dell'applicazione
pratica. Tutto lascia sperare che il cancro sarà sempre più
trattabile e curabile: la via in questo senso è che la ricerca
di base e la pratica clinica siano un binomio indissolubile e
vincente". Così Luciano Mutti, primario del reparto di Oncologia
dell'ospedale San Salvatore dell'Aquila, professore di Oncologia
all'Università del capoluogo d'Abruzzo, sul convegno 'Progressi
all'avanguardia nella nostra lotta contro il cancro. La scienza
come simbolo di resilienza di una città e di una comunità', che
si è concluso nei giorni scorsi all'Aquila.
All'evento internazionale ha partecipato un centinaio di
scienziati e medici provenienti in particolare da 'Europa, Stati
Uniti e Israele. Fra tutti spicca l'intervento del professore
Carlo Croce, direttore del Programma di Genetica della Columbus
University in Ohio, "uno degli scienziati più citati al mondo e
possibile premio Nobel - spiega ancora Mutti - che ha condotto i
presenti lungo la sua unica esperienza umana e scientifica che
lo hanno portato a rivoluzionare la terapia di alcune neoplasie
e, in particolare delle malattie ematologiche".
Ai lavori sono interventi anche l'israeliano Tomer Meirson,
parente dell'ex primo ministro istraeliano Golda Meir, e di
Michele Carbone, dell'Università di Honolulu alle Hawaii. "Il
meeting rappresenta il primo di una serie di eventi che con
cadenza annuale verranno organizzati dal Reparto Oncologico
dell' Università dell' Aquila - continua Mutti - e vuole
indicare il nuovo corso intrapreso finalizzato a rafforzare ed
ulteriormente qualificare l'assistenza per i pazienti e
l'impatto internazionale dell'Oncologia dell' Ospedale San
Salvatore e dell'Università dell' Aquila. L'appuntamento è per
l'anno prossimo nella speranza fondata che i risultati offerti
dall'accelerazione che la ricerca oncologica sta dimostrando
porterà altre buone notizie per i pazienti. All'Aquila tutti
noi, in reparto come nei laboratori, faremo certo la nostra
parte - conclude il professore Mutti.
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