"Le prescrizioni sul
distanziamento sociale mostrano che, con gli attuali fattori
produttivi (mezzi e lavoro) se la domanda superasse il 60%, il
sistema di trasporto non sarebbe in grado di garantire il
distanziamento interpersonale senza con ciò recare disservizi
all'utenza nonostante il recente 'beneficio' nell'allineamento
verticale dei passeggeri, che consente un ampliamento del numero
dei trasportati". E' quanto scrive, in una lettera alle
istituzioni, il presidente di Tua spa Gianfranco Giuliante. "E'
evidente che al raggiungimento di una determinata soglia di
domanda, la ridotta capienza dei mezzi di trasporto non è in
grado di offrire all'utenza un sistema atto a evitare possibili
disservizi. Tali criticità - prosegue - sono destinate ad
aumentare con la riapertura delle scuole.
Occorrerebbe quindi agire con tempestività da un lato sugli
orari della città, al fine di migliorare i flussi nelle ore di
punta, dall'altro equiparare le misure prese per altri servizi
di trasporto arrivando all'eliminazione del distanziamento
interpersonale valutando che una serie di misure (mascherine
obbligatorie sia negli autobus sia alle fermate/pensiline)
debbano considerarsi sufficienti per la sicurezza sanitaria".
"Per inciso - continua Giuliante - tale modalità è già
operativa sul trasporto aereo. Saltiamo a piè pari l'indicazione
di qualcuno, dal pensiero debole, che suggerisce di acquistare
nuovi autobus se non altro per l'impossibilità tecnica di
acquisto sul mercato nel breve periodo".
"Altro elemento che ci permettiamo di suggerire è la
diluizione in 6 giorni dell'orario scolastico con annessi doppi
turni o in alternativa la divisione dell'orario scolastico in
e/learning e formazione in aula sempre in orari diluiti. Tale
ipotesi - scrive ancora il presidente dell'azienda di trasporti
- migliorerebbe gli effetti negli orari di punta nel trasporto,
con conseguente maggiore efficienza dello stesso. Onde evitare
l'obiezione di rituali cantilene, pur considerando tutti i
'benefit' ottenuti sul versante anticipazione e indennizzo per
mancati ricavi ecc. da parte dello Stato, le valutazioni a
livello nazionale ipotizzano, nel caso di uno scenario di
capienza al 60%, un fabbisogno aggiuntivo di 1,04 miliardi di
euro, mentre nel caso di ripristino del 100%, il fabbisogno si
ridurrebbe a 732 milioni di euro, sempre di fabbisogno,
proiettando la cifra a livello locale, si tratta. Basti pensare
agli extracosti legati al contrasto nella diffusione del virus
che per questa azienda avrà un costo superiore al milione di
euro. Ci si trova quindi in una condizione di appesantimento
economico delle aziende di Tpl a fronte di un aumento
esponenziale delle problematiche legate al servizio per
l'utenza. Il tempo a disposizione è poco - conclude Giuliante -
ed è necessaria un'immediata soluzione che, ancora una volta,
riteniamo debba passare per una sinergica strategia condivisa
dalle istituzioni del territorio".
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