(ANSA) - PESCARA, 22 APR - Un anno fa, il 21 aprile 2021,
il Parco nazionale della Maiella, grazie all'elevata
geodiversità del suo territorio, diventava geoparco mondiale
dell'Unesco con il nome di 'Maiella Geopark'. In occasione di
questo primo anniversario è stata organizzata ieri una
suggestiva visita alla Grotta Sant'Angelo di Palombaro (Chieti),
uno dei 95 geositi del Geoparco.
Hanno partecipato il presidente del Parco Lucio Zazzara e il
direttore Luciano Di Martino, con Adele Garzarella, componente
del Comitato tecnico scientifico Maiella Geopark, e le
Amministrazioni comunali di Palombaro, di Fara San Martino e di
Civitella Messer Raimondo insieme ai ragazzi dell'Istituto
Comprensivo di Casoli-Scuola primaria di Palombaro.
L'ambiente accogliente della grotta ha ospitato la
presentazione del volume di Aurelio Manzi "Maiella Orientale -
quando la geologia diventa mito". Al termine della mattinata, a
stringere il legame col territorio, degustazione del Vino del
Parco "Vola Volè", con la collaborazione della cantina di
Orsogna, e di prodotti tipici dell'Azienda custode "Lu Piane".
Il cammino verso il riconoscimento Unesco era iniziato nel
2016, quando Ordine dei Geologi della Regione Abruzzo ed Ente
Parco avevano siglato un protocollo d'intesa per il progetto di
candidatura. Nel Parco sono censiti 95 geositi, ovvero località,
aree o territori in cui è possibile individuare un interesse
geologico o geomorfologico per la conservazione. I geositi
individuati sulla Maiella appartengono a 8 tipologie:
stratigrafici, sedimentologici e strutturali, che raccontano
storia e movimenti della Terra e ambienti del passato;
paleontologici, che mostrano i numerosi fossili della Maiella
testimonianza di un antico mare tropicale; geomorfologici, che
permettono di capire il perché di un paesaggio; geoarcheologici,
che raccontano la storia dell'Uomo intrecciata con quella della
Terra; idrologici-idrogeologici, che spiegano la disponibilità
di risorse come l'acqua; minerari, bitume e pietra calcarea.
Dal punto di vista geologico, la Maiella rappresenta un
modello di antico sistema di deposizione in ambiente marino di
piattaforma-transizione-bacino, ben conservatosi grazie al fatto
che non è stato molto deformato e smembrato dai movimenti
tettonici che hanno portato all'orogenesi. Si è conservato bene
anche quello che costituisce una sorta di enorme 'magazzino' di
idrocarburi in affioramento, la Maiella intera. Molte le grotte
di interesse archeologico; i versanti rocciosi delle montagne e
i profondi valloni sono stati luogo ideale per gli eremiti nel
Medioevo. Gli oltre 40 eremi della Maiella sono completamente
fusi con la roccia calcarea. Negli ultimi secoli le attivita'
pastorali, agricole e minerarie hanno lasciato evidenti segni
sul paesaggio dando una forte impronta sull'economia e la
societa' locale: muretti e capanne in pietra a secco, decine di
cunicoli minerari per lo sfruttamento del bitume e
infrastrutture che sono oggi beni di archeologia industriale.
(ANSA).
Un anno di Maiella Geopark
Iniziativa con studenti e suggestiva visita a Grotta Sant'Angelo
