(ANSA) - LAMA DEI PELIGNI, 01 APR - La diversità vegetale di
un territorio ne rappresenta l'espressione più autentica in
termini sia biologici sia culturali. E nasce da questa
consapevolezza il Centro di Conservazione della Biodiversità
Vegetale per l'Abruzzo, voluto dal Parco Nazionale della Maiella
e dalla Regione Abruzzo con l'obiettivo di salvaguardare le
entità vegetali a rischio nell'ambito di programmi di
conservazione e valorizzazione. L'inaugurazione del Centro, a
Lama dei Peligni (Chieti) presso la Banca del Germoplasma del
Parco della Maiella, è stata accompagnata da una giornata di
confronto che si è conclusa con la sottoscrizione di un accordo
di collaborazione tra Ente Parco e Consiglio Nazionale delle
Ricerche in Economia Agraria (Crea), finalizzato alla tutela del
patrimonio agroforestale, agroalimentare, della biodiversità e
dello sviluppo rurale, nonché alla valorizzazione del territorio
e a protezione e sviluppo dello studio e delle collezioni di
germoplasma animale, vegetale e fungino, alla formazione tecnica
agraria, del turismo e della valorizzazione delle produzioni
italiane.
Tra le attività di indagine che hanno posto le basi del
Centro di Conservazione della Biodiversità Vegetale quelle che
hanno permesso di recuperare alcune varietà di Patata, ad
esempio la "Sessanta dei Monti Pizzi" e la "Viola dei Monti
Pizzi", il grano duro "Marzuolo", i Fagioli "40 giorni" e "a
caffè". Tutti materiali oggi conservati nella Banca del
Germoplasma, ma anche mantenuti in coltivazione presso le
aziende Custodi del Parco. Altri importanti risultati sono stati
raggiunti per la tutela delle specie vegetali selvatiche più
rare dell'Appennino Centrale, incluse negli allegati II e IV
della Direttiva Habitat, con il progetto Life Floranet, di cui
l'Ente Parco è capofila insieme a Università di Camerino (Centro
Ricerche Floristiche dell'Appennino), Parco Regionale
Sirente-Velino, Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise,
Legambiente onlus quali beneficiari associati.
Dell'impatto ambientale del sistema alimentare ha parlato il
professor Angelo Cichelli, presidente del corso di Laurea in
Scienze dell'Alimentazione presso l'università D'Annunzio di
Chieti-Pescara, seguito da Angelo D'Archivio, titolare della
cattedra di Chimica analitica all'Università dell'Aquila, che ha
sottolineato la necessità di individuare adeguate analisi
merceologiche per valorizzare produzione e diffusione delle
cultivar locali. Aurelio Manzi, storico dell'agricoltura ed
etnobotanico, ha confermato quanto sia fondamentale per i
territori marginali la creazione di un centro di ricerca che
possa ridare dignità ad aree montane segnate profondamente
dall'abbandono del dopoguerra. I giovani ricercatori Valter Di
Cecco, Michele di Musciano e Lucia Giordano hanno presentato le
loro indagini sulla biodiversità vegetale e agronomica.
La Cantina Orsogna, presente con il direttore Camillo Zulli e
già partner dell'Ente Parco nel progetto del vino biologico
"Vola Vole' Maiella National Park" - fermentato con i lieviti
raccolti sui fiori e frutti spontanei della Maiella nelle sue
diverse fasce altimetriche - ha donato un congelatore con
lieviti autoctoni selezionati (con il supporto della Dalton srl)
quale patrimonio pubblico a disposizione di viticoltori e
aziende vitivinicole.
Nella seconda sessione di lavori Carlo Maggitti, dirigente
della Regione Dipartimento Agricoltura - Servizio Promozione
delle Filiere e Biodiversità, ha illustrato gli ottimi risultati
relativi all'iscrizione, nell'anagrafe regionale della
biodiversità vegetale, di oltre 30 risorse genetiche vegetali a
rischio di estinzione in Abruzzo.
Alessandra Stefani, Direttore generale del Ministero delle
Politiche Agricole e Forestali, ha sottolineato il ruolo
fondamentale che l'Abruzzo ha, con le sue aree protette
nazionali e regionali, nell'applicazione della Strategia
Forestale Nazionale appena pubblicata in Gazzetta Ufficiale, in
ottemperanza del Testo Unico in Materia di Foreste e Filiere
Forestali (D. lgs. 34/2018). Il Direttore del Crea Viticultura
ed Ecologia, Riccardo Velasco, ha parlato della necessità di
recuperare i vitigni autoctoni per una maggiore competitività e
produzione di qualità nel mercato mondiale del vino. Domenico
Mastrogiovanni, direttore del Centro di assistenza Agricola di
Cia-Agricoltori Italiani, ha illustrato le possibilità che la
nuova PAC offre alle aree montane in termini sia di sviluppo
delle aree rurali sia di tutela ambientale.
La nascita del Centro di Conservazione della Biodiversità
Vegetale, ha sottolineato il direttore del Parco Luciano Di
Martino nel suo intervento, è "un risultato concreto raggiunto
insieme alla Regione Abruzzo grazie al lavoro sul territorio e
alla dotazione strutturale dell'Ente, i Giardini Botanici e la
Banca del Germoplasma, che conferma il ruolo strategico del
Parco sia nella tutela delle entità più rare e in pericolo di
estinzione nell'Appennino Centrale sia nella conservazione dei
sistemi agricoli tradizionali individuati come determinanti per
mantenere importanti equilibri ecologici e di paesaggi agrari di
straordinario interesse".
Per il presidente del Parco Lucio Zazzara "l'importanza della
salvaguardia della biodiversità agricola è un obiettivo
importante: perché è l'espressione più autentica di un
territorio, il risultato della stretta interconnessione tra
colture e culture, tra biodiversità e agricoltura, e perché da
essa possono scaturire nuove opportunità economiche e
sostenibili soprattutto nelle aree interne del nostro
territorio".
Dal sindaco di Lama dei Peligni Tiziana Di Renzo, che è anche
vice presidente del Parco, è arrivata la conferma del pieno
sostegno alle iniziative di ricerca e tutela in campo
ambientale, che la comunità di tutta la Maiella orientale svolge
sin dagli anni '90 con la creazione dell'area faunistica del
Camoscio.
Per il direttore generale del Crea Stefano Vaccari, che ha
precisato i contenuti dell'accordo di collaborazione con il
Parco, il Centro inaugurato a Lama dei Peligni "è un avamposto
strategico di conservazione del patrimonio genetico delle
varietà autoctone da cui ripartire per un miglioramento delle
produzioni che possa orientarsi nelle filiere corte della
produzione biologica, soprattutto in Abruzzo, regione verde
d'Europa". (ANSA).
Nasce il Centro di Conservazione della Biodiversità Vegetale
A Lama dei Peligni. Accordo Crea-Parco Maiella tutela patrimonio
