Affrontare il tema della mobilità
passiva, così come quello delle liste di attesa, significa
trattare di un tema complesso, di cui la Asl è pienamente
consapevole e su cui ha messo in atto un piano articolato, che
ha ridotto il fenomeno.
Il dato incontrovertibile, che emerge dai bilanci dell'ente, al
di là di fantasiosi balletti di cifre, è che nel 2021 la
mobilità passiva è stata di 61 milioni 600mila euro, nel 2022 di
56 milioni. La riduzione è stata dunque di oltre 5 milioni.
Tutto questo è stato possibile grazie a una serie di misure
molto diversificate. Ne citiamo alcune. Un piano di recupero di
alcune tipologie di interventi per cui c'erano lunghe liste di
attesa e dunque una forte domanda da parte della popolazione
che, non soddisfatta in tempi accettabili, portava a una
mobilità passiva. E' il caso, ad esempio, della protesica, la
cui produzione è passata da 4 milioni 258mila euro del 2019 ai 5
milioni 700mila del 2023, in proiezione.
L'incremento di questo e di altre tipologie di interventi, ma
anche delle attività diagnostiche, reso possibile grazie a
risorse aggiuntive messe in campo dalla Asl stessa e dalla
Regione su espressa indicazione dell'assessore alla Salute
Nicoletta Verì, ha portato alla riduzione della mobilità
passiva.
Tutto questo ovviamente è stato possibile anche grazie alla
collaborazione del personale sanitario, che continua ad
impegnarsi a fondo per ridurre questa criticità. Sempre in tema
di personale è bene ricordare il potenziamento effettuato con
l'arrivo di svariate alte professionalità. Citiamo ad esempio i
molteplici direttori di unità operativa che hanno preso servizio
nell'ultimo biennio. A questo si aggiunge il potenziamento del
parco tecnologico e quindi della capacità diagnostica.
Solo con l'installazione della Pet, avvenuta nel maggio 2022,
sono state recuperate prestazioni, che prima venivano eseguite
fuori Asl, per un valore economico superiore milione di euro in
un anno.
Un'altra azione da cui la direzione strategica attende buoni
risultati l'ha messa in campo la Regione, che ha iniziato
contatti per un accordo di confine con la Regione Marche: ci
permetterà di definire meglio i rapporti con la regione
limitrofa e quindi limitare il flusso di mobilità passiva.
Ovviamente tutte le attività intraprese daranno risultati ancor
migliori nel medio periodo.
Tutto questo considerando, comunque, che una quota di
migrazione verso centri di eccellenza - ad esempio gli ospedali
oncologici del Nord - resta fisiologica.
Infine la direzione strategica ha attivato un tavolo di
confronto con i sindacati su alcune criticità, l'ultima riunione
si è svolta a luglio e la prossima, dedicata esclusivamente alle
liste di attesa, si svolgerà l'8 agosto.
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