La centrale operativa Agicot
(Agenzia di integrazione continuità ospedale-territorio) ha
iniziato la propria attività prendendo in carico i primi venti
pazienti. L'obiettivo è un modello di "presa in cura"
dell'anziano fragile che, attraverso l'organizzazione messa in
atto da questo progetto sperimentale, sarà seguito dal momento
della dimissione ospedaliera per tutto il suo percorso di vita.
In questo modo si potranno dare risposte ai bisogni sanitari e
integrare le risorse sociosanitarie.
"Lo scopo di questo innovativo modello di assistenza di
prossimità è evitare il senso di solitudine e abbandono, sia per
l'anziano dopo un ricovero ospedaliero sia per la famiglia o il
caregiver di riferimento: in questo modo il servizio sanitario
continuerà a prendersi cura di lui, al domicilio, per tutta la
prospettiva di vita e lo seguirà anche in caso di successivi
ricoveri al fine di potenziare l'integrazione dell'assistenza
sociosanitaria tra ospedale e territorio", spiega il direttore
generale della Asl Maurizio Di Giosia.
Le iniziali attività di Agicot hanno visto l'individuazione
dei primi venti anziani fragili da seguire, selezionati anche
grazie alla proficua e preziosa collaborazione con i medici di
medicina generale, le unità operative dell'ospedale di Teramo e
il Naiot (Nucleo assistenziale integrato ospedale-territorio)
già operante all'interno della Asl di Teramo.
Questa collaborazione ha permesso la valorizzazione dei
processi di integrazione tra professionisti della salute che
operano sia in ambito ospedaliero che territoriale.
L'equipe multiprofessionale di Agicot ha contattato
telefonicamente tutti gli anziani coinvolti nella
sperimentazione e i loro familiari-caregiver, stabilendo così un
primo contatto sia da un punto vista professionale sia da un
punto di vista umano, provvedendo all'implementazione dei piani
di assistenza personalizzati più idonei ai loro bisogni sanitari
e sociosanitari.
"L'impegno di Agicot prevede un programma di monitoraggio
costante del percorso di cura dell'anziano fragile e l'aiuto nel
trovare il setting assistenziale più adeguato alle reali
necessità degli utenti e dei loro familiari, con la
realizzazione di una effettiva sanità di prossimità. Va
sottolineato il valore di un percorso di formazione continua del
personale aziendale coinvolto, già da tempo avviata e che
prevede anche un piano formativo per il 2023, in modo da
consolidare le competenze necessarie e acquisire nuovi strumenti
per il costante miglioramento dell'assistenza al cittadino ed al
contempo preservare, per quanto possibile, il prezioso bene
salute dei nostri anziani fragili", aggiunge il direttore
generale. Lo sviluppo di tale progetto, che interessa
inizialmente le aree distrettuali di Teramo e Montorio, sarà
progressivamente esteso a tutto il territorio della Asl di
Teramo.
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