Un programma sperimentale di sei
mesi, partito il mese scorso, che coinvolgerà per ora 25mila
cittadini teramani tra i 50 e i 69 anni. E' quanto prevede la
nuova fase di screening per la diagnosi precoce e la prevenzione
del tumore al colon retto avviata dalla Asl di Teramo con la
collaborazione del Gruppo Poste Italiane. La campagna,
presentata questa mattina dal direttore generale della Asl
Maurizio Di Giosia e da Fabio Adami, responsabile vendite Top
Pal di Poste, sta già dando ottimi risultati, con la
partecipazione allo screening triplicata rispetto al passato.
A oggi la Asl ha già inviato nelle case dei cittadini 6.267
kit per il prelievo e già dall'ultima settimana di ottobre sono
rientrate al laboratorio analisi una media di 600 provette a
settimana contro i 150-180 campioni della fase precedente. Per
implementare la partecipazione, mentre in passato veniva inviata
una lettera di invito a recarsi in farmacia a prelevare la
provetta per il campionamento, adesso la Asl, con la
collaborazione delle Poste, invia a casa la lettera di invito
contenente un QRCode insieme a un opuscolo informativo, alle
istruzioni per la partecipazione o l'invio del campione, una
provetta con etichetta Rfid per tracciarne il percorso e
abbinare i dati e buste di ritorno con etichette Rfid di
abbinamento con la provetta. Per aumentare l'efficacia
dell'invito, inoltre, è stato realizzato, per la prima volta in
Italia, un video personalizzato che le persone ricevono
direttamente con la lettera di invito e che possono visualizzare
inquadrando col cellulare il QRcode presente nella lettera.
La Asl., attraverso l'Help Desk, ha inoltre attivato un
servizio di recall e installato nel laboratorio analisi un
apposito varco di accettazione Rfid, uno strumento informatico
brevettato che verifica l'ingresso della specifica provetta in
laboratorio e la associa allo specifico kit inviato alla
persona. "Lo screening per la prevenzione del tumore al colon
retto, avviato in maniera organica da circa dieci anni, è sempre
stato quello che ha visto le percentuali minori di adesione - ha
detto Di Giosia - in media abbiamo avuto dal 20 al 30% di
partecipazioni, percentuali scesa ancor di più in periodo di
pandemia. La direzione strategica della Asl ha voluto dunque
avviare un'azione forte per semplificare la consegna del kit di
prelievo al paziente, aumentando così la partecipazione allo
screening".
Soddisfazione è stata espressa anche da Fabio Adami di Poste
Italiane per il quale l'azienda "rendendo disponibili il proprio
know how e i propri asset tecnologici alla Pubblica
Amministrazione, conferma la propria vocazione di vicinanza
alle esigenze dei cittadini".
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