(v. 'Caccia al cervo in Abruzzo, il Consiglio...' delle 15.40)
"Questa pronuncia potrà
rappresentare un importante precedente per il futuro". Così in
una nota le associazioni LAV, LNDC Animal Protection e WWF
Italia, a proposito dell'ordinanza del Consiglio di Stato che ha
confermato la sospensione della delibera della giunta regionale
che disponeva l'uccisione di 469 cervi, cuccioli compresi.
"La vicenda aveva suscitato grande indignazione anche al di
fuori del mondo animalista e ambientalista, raccogliendo appelli
da parte di numerose personalità dell'arte e della cultura,
oltre a 136 mila firme con una petizione online e decine di
migliaia di e-mail di protesta inviate dai cittadini
all'amministrazione regionale"- ricordano le associazioni
ricorrenti, secondo le quali l'ordinanza dei giudici di secondo
grado apre uno scenario.
"Il fatto che il Consiglio di Stato abbia ritenuto valide le
nostre ragioni ci riempie di soddisfazione perché è la
dimostrazione che eravamo e siamo nel giusto. Il Consiglio di
Stato rimane un baluardo di legalità e di rispetto delle norme,
sempre prezioso quando si tratta di arginare politiche che vanno
contro gli animali e l'ambiente. Dedichiamo questa vittoria alle
centinaia di migliaia di cittadini che hanno sostenuto le nostre
iniziative a favore dei cervi abruzzesi e ai milioni di turisti
che ogni anno affollano la Regione attratti dalla sua natura e
dagli animali selvatici che la popolano", rimarcano le
associazioni, assistite in giudizio dagli avvocati Michele
Pezone e Francesco Paolo Febbo.
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