"La regione Abruzzo era
completamente inadempiente da anni sull'obbligatorio
monitoraggio del proprio Piano faunistico venatorio nell'ambito
della Valutazione Ambientale Strategica (VAS) come avevo
evidenziato grazie anche ad un accesso agli atti". E' quanto
afferma l'ecologista pescarese Augusto De Sanctis, riguardo la
decisione dei giudici del Consiglio di Stato che hanno sospeso
la caccia al cervo in Abruzzo.
"La Regione avrebbe dovuto monitorare anche le azioni di
prevenzione del bracconaggio, il disturbo alla fauna derivante
dall'attività venatoria e tanto altro. Questa ordinanza è
importante anche sul monitoraggio di tante altre questioni
ambientali, dai rifiuti alle coste, dall'acqua alle bonifiche.
Il monitoraggio è fondamentale per decidere correttamente e non
è un orpello"- sostiene De Sanctis, secondo il quale dal
Consiglio di Stato è arrivato "un altro schiaffo sonoro per la
questione della mancanza di prevenzione per gli incidenti
stradali: nella Regione dei parchi abbiamo zero ecodotti",
ricorda l'esponente ambientalistica.
Soddisfazione viene espressa anche da Appennino Ecosistema
che chiede ora "all'amministrazione regionale di riconsiderare
la propria decisione, attivando al più presto la procedura di
V.Inc.A., con il conseguente approfondimento su basi
scientifiche delle conseguenze ecologiche della stessa e la
possibilità di partecipazione del pubblico al procedimento, come
previsto dalla normativa vigente".
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