Nuova aggressione agli agenti di
Polizia Penitenziaria nel Carcere di Pescara dove ieri un
detenuto ha tentato di superare il cancello di primo ingresso
dell'istituto penitenziario, strattonando con violenza un agente
e poi sferrando due pugni in volto a un altro. Il tempestivo
intervento di altri agenti ha evitato che la situazione
degenerasse, ma comunque i due aggrediti hanno riportato traumi
per un totale di 23 giorni di prognosi.
"L'istituto penitenziario di Pescara è allo sbando totale -
dichiara in una nota il segretario provinciale del Sappe
(Sindacato autonomo di Polizia Penitenziaria), Giovanni
Scarciolla - a causa del sovraffollamento della popolazione
detenuta, oltre la capienza effettiva e alla carenza di posti
letto presenti nelle camere detentive. Una situazione davvero
drammatica dove il rapporto sulla gestione quotidiana è di un
agente per 80/100 detenuti". Una situazione, sottolinea il
sindacalista, impossibile da gestire, "con eventi di questo
genere sempre piu frequenti e difficili da controllare per la
forte carenza di personale. Auspichiamo un doveroso intervento
da parte dei vertici istituzionali affinché si possa ritornare a
operare in maniera decente all'interno della struttura
pescarese".
"Un istituto, quello di Pescara, che da tanto, troppo tempo
vive condizioni insopportabili fatte di sovraffollamento di
detenuti e di gravissima carenza di organico - afferma in una
nota il vice segretario generale del Sindacato di Polizia
Penitenziaria (Spp), Mauro Nardella - Un istituto che non
conosce tregua in quanto a eventi critici e aggressioni al
personale, soprattutto dal momento in cui l'egida
provveditoriale è stata spostata a Roma. Bisogna assolutamente
riportare il palazzo amministrativo penitenziario regionale
nella sua sede d'origine qual è appunto Pescara. Ridare spessore
al carcere cittadino riproponendo un Provveditorato la cui sede
naturale dovrebbe ricadere proprio in quel palazzo, a suo tempo
appositamente costruito, deve essere una priorità".
A Pescara, ricorda Nardella, ci sono "442 detenuti su una
capienza regolamentare di 276 e con ben 142 detenuti di origine
straniera. Se a questo aggiungiamo un personale troppo scarno in
numeri capiamo bene in che condizione hanno portato un carcere,
una volta modello da seguire proprio per l'avere incastonato in
esso la sede del Provveditorato dell'amministrazione
penitenziaria".
"Il governatore Marsilio aveva preso precisi impegni riguardo
alla riproposizione dell'amministrazione penitenziaria Regionale
nella città rivierasca. Lo invitiamo a riprendere mano al
progetto e praticarlo - aggiunge Nardella che conclude - Ai
colleghi aggrediti va il nostro più totale sostegno".
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