Circa 500 studenti dell'istituto
superiore "Luigi di Savoia" hanno dato vita questa mattina a
Chieti a un corteo di protesta che si è soffermato davanti alla
sede della Provincia. Gli studenti, suddivisi in tre sedi, dal
momento che parte dell'edificio sede del "di Savoia" dovrà
essere demolito e ricostruito, hanno manifestato per quella che,
a proposito dei locali del Seminario Regionale, una delle tre
sedi, la rappresentante degli studenti Alice Caramanico ha
definito 'degradante': alla ripresa dell'attività didattica non
c'erano banchi, sedie e cestini, c'è un bagno ogni sei classi.
Ma hanno protestato anche perché, nonostante le assicurazioni,
non è stato garantito l'uso dei laboratori, che erano chiusi,
ubicati nella sede principale della scuola che non è interessata
dai lavori, perché mancano alcuni professori, e gli alunni hanno
trovato i supplenti per quattro giorni in una settimana, ma
anche per problemi di pulizia.
"C'erano tre dita di polvere sui banchi- ha detto la
rappresentante degli studenti a proposito della sede principale
- Sembrava di stare dentro un cantiere in costruzione". Una
delegazione degli studenti è stata ricevuta dal presidente della
Provincia, Francesco Menna, dalla consigliera provinciale
delegata alle scuole di Chieti, Silvia Di Pasquale, presenti
funzionari, tecnici e dirigenti dell'Ente, e il dirigente
scolastico Grazia Angeloni, ciò nello stesso momento in cui
venivano affrontate in conferenza stampa le problematiche della
mancata apertura del nuovo liceo scientifico 'Masci' di Chieti,
presenti per quest'ultima scuola la dirigente Sara Solipaca, una
rappresentanza di studenti e di genitori.
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