Ottobre è un mese cui gli
industriali dell'area teramana guardano con preoccupazione: sono
programmati interventi di quarantacinque giorni che
comporteranno il traffico alternato per il tratto autostradale
interessato dal Traforo del Gran Sasso, con pesanti
ripercussioni sul collegamento tra Teramo, L'Aquila e Roma e
sistema aeroportuale. Promosso dal vicepresidente Confindustria
Abruzzo Medio Adriatico, Lorenzo Dattoli, si è svolto nella sede
associativa a Sant'Atto, Teramo, un incontro tra vertici
associativi, imprese del territorio e il commissario
straordinario di governo per la sicurezza del sistema idrico del
Gran Sasso, Pierluigi Caputi. Obiettivo conoscere i dettagli
organizzativi dei programmati interventi di messa in sicurezza
del Traforo del Gran Sasso per individuare soluzioni operative
volte ad attenuare i forti disagi sul trasporto merci e persone,
con pesanti ripercussioni sull'operatività di molte aziende del
territorio.
"Oggi abbiamo la responsabilità di contemperare la tutela
della risorsa idrica e della sicurezza - ha spiegato il
presidente di Confindustria Abruzzo e Confindustria Abruzzo
Medio Adriatico, Silvano Pagliuca - con la tutela del sistema
logistico e la crescita economia del territorio. Ringrazio per
le informazioni che il Commissario ha voluto condividere, ora si
tratta di mettere le imprese in grado di gestire queste
modifiche alla viabilità e ai servizi - ad esempio quello di
trasporto. Dobbiamo individuare gli strumenti da mettere in
atto: il traforo impatta in particolare su due province
abruzzesi (L'Aquila e Teramo) su cui insistono insediamenti
produttivi importanti".
"Confindustria Abruzzo Medio Adriatico - ha sottolineato
Dattoli - ha voluto subito intervenire in rappresentanza delle
imprese del territorio e offrire al Commissario di portare il
nostro contributo nel progetto che vede coinvolti aspetti
complessi relativi alla gestione del sistema idrico, alla
presenza di una arteria autostradale fondamentale per il
collegamento Adriatico Tirreno e dell'attività insostituibile
dell'INFN. Ci siamo allarmati per l'imminenza e rapidità con cui
si è messo in programma l'intervento, abbiamo quindi chiesto il
perimetro dell'intervento per supportare le aziende
nell'inevitabile impatto che ci sarà sull'operatività
dell'attività imprenditoriale. Esprimiamo quindi forte
preoccupazione per le difficoltà dei trasporti, con aumento dei
costi e per alcune aziende completa revisione anche del time to
market."
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