Cia Abruzzo ha ufficialmente
richiesto alla Regione Abruzzo di dichiarare lo stato di
calamità naturale a causa della grave siccità che ha colpito il
territorio nel corso dell'anno. L'appello è stato inoltrato al
Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, al Presidente
del Consiglio Regionale, Lorenzo Sospiri, e all'Assessore
all'Agricoltura, Emanuele Imprudente.
La siccità prolungata, unita a temperature eccezionalmente
elevate, ha avuto effetti devastanti sulle colture agricole. I
danni stimati includono una riduzione delle produzioni agricole
di circa il 50%, con conseguenze negative non solo per gli
agricoltori, ma per l'intera filiera agroalimentare. I settori
più colpiti comprendono cereali, ortaggi, frutteti, vigneti e
uliveti, con una significativa perdita di reddito per molte
aziende e un rischio crescente di desertificazione in alcune
aree della regione.
Oltre alla perdita delle colture, gli agricoltori hanno
affrontato un forte aumento dei costi di produzione con un
ulteriore aggravio economico. La situazione ha anche compromesso
la biodiversità del territorio, mettendo in pericolo numerose
specie vegetali e animali.
"La siccità del 2024 è una delle peggiori degli ultimi
decenni e ha colpito duramente le nostre aziende agricole,
mettendo a rischio la sostenibilità economica e ambientale
dell'intero comparto", ha dichiarato il Presidente Cia
regionale, Nicola Sichetti, "Chiediamo alla Regione e al Governo
di intervenire immediatamente, non solo con aiuti straordinari,
ma anche con piani a lungo termine per fronteggiare queste
emergenze climatiche sempre più frequenti. L'agricoltura
abruzzese ha bisogno di soluzioni concrete per garantire il suo
futuro".
Le richieste della Confederazione sono la dichiarazione dello
stato di calamità naturale da parte del Governo, misure di
sostegno per le aziende agricole danneggiate, quali indennizzi,
moratorie sui mutui e accesso a credito agevolato, progetti
strutturali per una gestione sostenibile delle risorse idriche,
come la
realizzazione di nuovi invasi e sistemi di irrigazione
efficienti e sostegno alla ricerca di colture resistenti alla
siccità e pratiche agricole innovative.
"Se non si interviene con urgenza, molte aziende agricole
saranno costrette a chiudere, con conseguenze disastrose per
l'intera comunità," conclude Sichetti, "È necessario che le
istituzioni e gli enti preposti ascoltino le nostre richieste e
agiscano prontamente per trovare una soluzione che permetta di
salvaguardare il futuro dell'agricoltura nella nostra regione".
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