La sezione quarta del Consiglio di
Stato ha respinto il ricorso presentato dal Comune di Sulmona
contro l'autorizzazione unica rilasciata per la costruzione e
l'esercizio del metanodotto Sulmona-Foligno, approvato dal
ministero dell'Ambiente e della sicurezza il 29 novembre 2022. I
giudici hanno condannato il Comune di Sulmona alla rifusione, in
favore della società Snam Rete Gas s.p.a, delle spese di
giudizio per un totale di ottomila euro. Il Comune ovidiano, che
si era affidato all'avvocato Paolo Colasante, aveva impugnato la
sentenza del Tar dello scorso gennaio, ritenendo di "non
condividere l'assunto secondo cui l'autorizzazione del
metanodotto costituisca già cosa giudicata nell'ambito dei
giudizi che hanno interessato la centrale di compressione gas di
Sulmona, trattandosi di opere distinte".
"In ragione dei principi di diritto richiamati, risulta
corretta la sentenza di primo grado che ha dichiarato l'avvenuta
formazione del giudicato sulla statuizione di non applicabilità
del termine di efficacia quinquennale previsto dalla disciplina
richiamata al decreto di V.i.a. n. 70 del 7 marzo 2011" si legge
in un passaggio della sentenza del Consiglio di Stato che ha
accolto le tesi della Snam e ha respinto tutte le osservazioni
avanzate dal Comune di Sulmona.
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