"La decisione di procedere con
l'abbattimento selettivo del cervo nasce da una valutazione
tecnico-scientifica, a seguito di un parere positivo
dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca
ambientale, l'Ispra, e non ci siamo inventati nulla, avviene
anche in Emilia Romagna e Toscana, di centrosinistra, e in altre
regioni ancora, considerate un modello nella tutela ambientale".
Così Emanuele Imprudente, vice presidente della Regione Abruzzo,
della Lega, che ha la delega all'Agricoltura, alla Caccia e
Pesca, ai Parchi e Riserve naturali, sulle polemiche legate alla
decisione dell'ente regionale, di abbattere 469 cervi, distinti
per sesso ed età, limitatamente agli ambiti di caccia che si
estendono nei territori di Avezzano, Sulmona, Valle Subequana,
L'Aquila e Barisciano, al di fuori comunque delle aree protette.
Le operazioni inizieranno dal prossimo 14 di ottobre fino al
15 marzo 2025. E gli ambientalisti con il Wwf in testa, stanno
raccogliendo decine di migliaia di firme per impedirle, e il Pd
ha annunciato anche interrogazioni parlamentari.
"La decisione di passare dalle ipotesi ai fatti - spiega
ancora Imprudente - è stata determinata dall'altissimo numero di
incidenti stradali nel territorio dove si svolgerà
l'abbattimento, per non parlare dei danni superiori al milione
di euro dal 2019 ad oggi, e il conto del 2024 non è ancora
chiuso, alle attività agricole, già fragili e penalizzate, e di
nicchia, dell'entroterra".
Imprudente spiega che il prelievo degli esemplari sarà fatto
non da cacciatori generici, ma da selecontrollori rigorosamente
formati, e con tutte le cautele del caso, ad esempio l'utilizzo
di munizioni tossiche senza contenuto di piombo. "Il tariffario
su cui tanto ci si sta ricamando, è una normale procedura in uso
in tutti gli Atc, in tutte le regioni, e non c'è davvero nulla
di così strano. Qui nessuno vuole fare una mattanza, o non vuole
bene agli animali".
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