"Questa volta si deve andare fino
in fondo perché abbiamo perso troppo tempo andando dietro alle
paturnie di questi sacerdoti dell'ambientalismo metropolitano
che bloccano ogni iniziativa di buon senso ed in linea con leggi
e regolamenti, in barba e in danno dei cittadini danneggiati
dagli incidenti stradali, degli agricoltori costretti ad
abbandonare la loro attività in vaste aree interne e dei bilanci
regionali". A sostenerlo è il presidente regionale di
Confagricoltura, Fabrizio Lobene, che ritiene corretto l'operato
della Giunta regionale in merito alla delibera che ha disposto
il prelievo selettivo di circa 500 esemplari di cervo
nell'Aquilano.
"Devo ammettere che, leggendo le dichiarazioni dell'onorevole
Nazario Pagano contrario alla caccia di selezione dei cervi - ha
spiegato Lobene - le ho attribuito al cocente sole agostano e
non già alla totale ignoranza dell'iter procedurale che ha
portato la Giunta regionale ad assumere, dopo ben tre anni di
studi e consultazioni, questa decisione. E' ora di finirla con
le grida di dolore lanciate dal WWF Abruzzo ed esponenti
politici del PD e 5 Stelle, in cerca del loro quarto d'ora di
notorietà sulla decisione della Regione Abruzzo".
Il prelievo venatorio controllato è praticato in molte
regioni italiane, anche all'interno delle aree protette.
Confagricoltura L'Aquila ricorda che il 30 aprile 2022,
organizzato dal Parco Naturale Sirente Velino, si tenne, a
Fagnano (L'Aquila), un convegno con i principali esperti
italiani del settore sulla gestione del cervo nei parchi e nelle
aree rurali. In quella occasione Luca Pedrotti, che si occupa
della ricerca scientifica e dei monitoraggi faunistici nel Parco
Nazionale dello Stelvio, illustrò le problematiche della
proliferazione incontrollata dei cervi ed il percorso, fatto da
quel parco, per affrontare il fenomeno e introdurre le azioni
necessarie, compreso il prelievo venatorio, per ridurre i danni
causati dall'animale.
"Le azioni introdotte dall'assessore Emanuele Imprudente ed
approvate dalla Giunta regionale - sottolinea Lobene - vanno
nella giusta direzione e trovano la nostra condivisione. Le
norme ci sono, abbiamo finalmente il piano faunistico venatorio,
i risultati degli studi ed il parere dell'ISPRA che ha stabilito
il numero di cervi da abbattere e le zone dove occorre riportare
la fauna selvatica verso una densità sostenibile e coerente con
la presenza delle attività umane. Le direttive dell'ISPRA non
possono essere prese per buone solo quando fa comodo".
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