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Congo: Barone (Help Senza Confini), 'si rischia la catastrofe'

Congo: Barone (Help Senza Confini), 'si rischia la catastrofe'

Professore abruzzese al rientro dalla 61/a missione a Goma

BUSSI SUL TIRINO, 05 agosto 2024, 11:49

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Si è conclusa la 61/a missione umanitaria in Congo per Francesco Barone. Il presidente di 'Help Senza Confini' onlus, originario di Bussi sul Tirino (Pescara) e docente all'Università dell'Aquila, anche questa volta si lascia alle spalle una situazione delicata. "Ho lavorato in campi profughi nella periferia di Goma - spiega - ci sono migliaia di bambini, donne e uomini che si trovano in condizione di estrema povertà. Sono persone costrette a fuggire dalle proprie abitazioni a causa delle violenze e dei soprusi da parte del gruppo ribelle M23 e da parte di altre milizie che hanno come obiettivo l'accaparramento di risorse quali cobalto, coltan, oro e diamanti".
    Gli aiuti umanitari hanno interessato gli orfanotrofi Mama wa wote e Flamme d'amour, le strutture sanitarie del Nord Kivu che curano i bambini e gli adulti che vivono in condizioni di povertà, il Centro Kwetu per quanto concerne i progetti di scolarizzazione rivolti a circa mille bambini e bambine.
    Inoltre, sono stati consegnati cibo e medicinali nei campi profughi dell'hinterland di Goma.
    "Ho assistito alla sofferenza di milioni di persone rifugiate - aggiunge - proprio a partire dai campi profughi. Tante donne sono state violentate. Tanti bambini rischiano di morire di fame. La situazione è al collasso. Si sta rischiando una catastrofe. La comunità internazionale deve farsi carico di questo".
    Un'azione umanitaria, quella del professor Barone, portata avanti anche con un po' di ostentato ottimismo. "Per sperare che le cose cambino - sottolinea - non si può che essere ottimisti.
    Il cambiamento potrà esserci mettendo in atto interventi concreti e non fermandosi alle dichiarazioni di intenti. Cibo, acqua, istruzione, garanzia dei diritti, salute, lotta alla corruzione, sono le parole chiave per favorire lo sviluppo di un continente a lungo sfruttato". Oltre alla Repubblica Democratica del Congo, Barone ha lavorato in Ruanda, Burundi, Senegal.
   
   

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