(v. 'Era latitante da sette anni, arrestata...' delle 19.09)
La polizia di Stato ha rintracciato
in Germania, a Duisburg, la bambina di 8 anni che lo scorso 25
maggio era stata sottratta a San Giovanni Teatino (Chieti) dalla
madre: quest'ultima, e altre due persone, sono state arrestate.
La madre è stata arrestata in esecuzione di un mandato di
arresto europeo emesso dalla Procura della Repubblica di Chieti
il 30 maggio scorso.
Nel momento in cui è stata rintracciata, la bambina era in
compagnia della madre e della zia paterna: quest'ultima è stata
arrestata poiché colpita da mandato di arresto europeo poiché
condannata, in Italia, a 18 anni di reclusione per reati in
materia di stupefacenti. Arrestato inoltre il compagno della
donna, un 48enne, destinatario di un ordine di esecuzione pena
di quattro anni per reati contro il patrimonio e in materia di
stupefacenti.
La madre e la zia sono state condotte in carcere a Duisburg
in attesa della convalida dell'arresto ai fini della
estradizione mentre la bambina, in attesa di essere ricondotta
in Italia, è stata affidata ai servizi sociali della città di
Duisburg. Si continua a indagare per individuar altri complici e
fiancheggiatori.
Al rintraccio della minore e all'arresto della madre si è
arrivati al termine di una indagine condotta dalla Squadra
mobile della Questura di Chieti coordinata dalla Procura della
Repubblica presso il Tribunale teatino, avviata
nell'immediatezza della segnalazione di scomparsa. L'indagine,
portata avanti anche con attività tecnica, acquisizione di
immagini, perquisizioni, sia locali che informatiche, ha
consentito di individuare la Germania quale nazione nella quale
la minore era stata condotta, individuando in un primo momento
una località e, successivamente, Duisburg.
L'attività all'estero è stata coordinata dal Servizio per la
cooperazione internazionale di Polizia del Dipartimento della
Pubblica sicurezza. Nel corso delle indagini sono state
denunciate alla Procura della Repubblica di Chieti
complessivamente sei persone, tutte familiari della bambina,
ritenute essere complici della madre in quanto pienamente
consapevoli dell'organizzazione della fuga, visto che avevano
denunciato la sottrazione della minore con colpevole ritardo pur
essendo formali affidatari della ragazzina.
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