Ricondurre la spesa entro i limiti
della sostenibilità senza intaccare l'assistenza in termini di
qualità e quantità. È il senso del patto a tre fra l'Asl di
Lanciano Vasto Chieti, l'Università "D'Annunzio" e la Fimmg, un
"messaggio, forte e inedito", arrivato oggi dalla conferenza
stampa a cui hanno preso parte il direttore generale della Asl
Thomas Schael, il rettore Liborio Stuppia e il segretario
regionale della Federazione Italiana Medici di Medicina Generale
Mauro Petrucci. Cinque le azioni proposte, e condivise da
rappresentanti della componente ospedaliera e territoriale, per
recuperare almeno 20 milioni di perdita entro fine anno: aumento
delle entrate, trasformazione digitale, ottimizzazione dei
servizi e interventi sull'appropriatezza in più fronti, quali
spesa per i farmaci, per i dispositivi e la specialistica
ambulatoriale.
"Siamo concentrati sulla buona gestione, tutti, e tutti dalla
stessa parte, come dimostra la presenze qui oggi di tutto il
Collegio di Direzione - ha detto Schael - Le azioni contenute
nel Piano sono state condivise, e siamo convinti di aver
imboccato un percorso fattibile, che incide sugli sprechi e
sull'inappropriatezza, mai sull'assistenza. Entrare nel rapporto
tra domanda e offerta non vuol dire tagliare, ma garantire la
disponibilità di prestazioni e servizi secondo il bisogno reale
delle persone. Abbiamo avviato un percorso virtuoso di
ottimizzazione del nostro intero apparato, che per avere
successo ha bisogno di coesione. E mai come in questa
circostanza il nostro corpo professionale è unito nel perseguire
l'obiettivo della copertura del disavanzo che è al tempo stesso
occasione per fare una sanità più efficiente". Stuppia ha
evidenziato che l'ateneo "aderisce con grande convinzione a
questo programma, che ci consegna un business plan interessante
in vista di una possibile istituzione di Azienda ospedaliera
universitaria. Partecipiamo muovendoci su due direttrici, a
partire dal reclutamento di professionisti, orientato alle
necessità assistenziali più che alla ricerca. Avere meno
scienziati non significa venir meno a una nostra attività core,
ma in questa fase dobbiamo concentrarci sull'assistenza che
serve ai nostri reparti. E poi l'acquisto di strumentazioni e
tecnologie ci permetterà di offrire ai pazienti terapie
personalizzate, somministrate in base al genoma, evitando il
ricorso a farmaci inefficaci e contribuendo alla riduzione
degli sprechi". Per Petrucci "è importante che ciascuno faccia
la sua parte e sono certo - ha detto - che i colleghi non si
sentiranno penalizzati né sminuiti, perché siamo stati coinvolti
e considerati interlocutori".
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