La Regione Abruzzo dà il via
alle gare per la concessione - e di conseguenza la ricostruzione
- di cinque caliscendi storici del porto di Giulianova. Dopo
lunghi anni di attesa, è quindi arrivata la svolta per la
rinascita di alcuni dei caratteristici trabocchi da molo, da
tempo al centro di progetti di riqualificazione e valorizzazione
turistica. Nei giorni scorsi, infatti, l'ente ha inviato al
Comune e all'Ufficio circondariale marittimo giuliese le carte
riguardanti le istanze pervenute dai privati interessati a
ridare vita ai cinque caliscendi, mettendo nero su bianco
"l'intenzione di questa amministrazione regionale di assegnarli
in concessione per un periodo di sei anni".
Le cinque pratiche sono state sospese per 45 giorni per
consentire l'invio di eventuali osservazioni, opposizioni o
'istanze in concorrenza' da parte di altri privati. A luglio,
alla scadenza dei 45 giorni, si procederà quindi alla fase
successiva: alla preistruttoria per il rilascio delle
concessioni in caso di unica offerta da parte dei privati,
oppure a una gara in caso di più domande, come spiegano gli
avvisi pubblici dell'Ufficio demanio del Dipartimento
infrastrutture e trasporti della Regione. In ogni caso il canone
minimo per le concessioni è fissato a 3.225 euro all'anno, per
un totale, quindi, di poco meno di 20mila euro. Interessati
dalle pratiche sono i caliscendi identificati con i numeri 13,
14, 15, 17 e 19. Come ricordano le carte della Regione, i
caliscendi sono stati al centro di una lunga disputa legale
prima sulla demolizione e poi sulla loro concessione, che ha
infiammato il dibattito soprattutto a cavallo tra la fine degli
anni '90 e l'inizio degli anni 2000. Nel 2014, l'allora giunta
comunale Mastromauro approvò il censimento e la schedatura dei
'trabocchi da molo' che ricostruiva una presenza antecedente al
1988 di 21 strutture di questo tipo sul braccio del molo sud
giuliese. Di queste, 12 erano state demolite. Tra loro ci sono
anche i cinque caliscendi che potranno essere ricostruiti nei
prossimi mesi, attraverso la realizzazione delle baracche, delle
tettoie e delle bilance da pesca, come già previsto da tempo dai
progetti preliminari.
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