È nel segno della negatività che
si attesta il bilancio per i presiti alle micro imprese in
Abruzzo nel 2023, con ben 225 milioni di euro erogati in meno
dal sistema bancario: una flessione del 10,18% a fronte di una
media nazionale dell'8,98%, con il Teramano tra i territori
regionali a soffrire del saldo negativo più consistente, con
meno 64 milioni di euro. È il quadro del report realizzato
dall'economista Aldo Ronci per la 'Confederazione Nazionale
dell'Artigianato e della Piccola e Media impresa' (Cna) Abruzzo,
presentato a Pescara alla presenza di Silvio Calice, direttore
regionale Cna, e Donatella Paolucci, direttrice del confidi
Uni.Co.
Le cifre dello studio, elaborate sulla base di dati forniti
da Bankitalia, fanno riferimento ai cosiddetti 'impieghi vivi',
ovvero "i finanziamenti - come illustra lo stesso Ronci - che le
banche concedono ai propri clienti al netto delle 'sofferenze',
ossia i crediti difficili da recuperare". Ed è già qui che
l'Abruzzo paga il suo primo pesante tributo rispetto al resto
del Paese, perché "l'andamento complessivo degli impieghi alle
imprese è stato negativo ed è peggiore di quello medio italiano,
con un decremento di 573 milioni e una variazione del 5,63%,
contro il 5,13% medio nazionale. E anche la media per impresa è
decisamente al di sotto dello standard medio nazionale: 82.228
euro, contro 138.342 in Italia".
Il dettaglio delle cifre mostra il suo volto peggiore quando
dal generale si passa al particolare, ossia ai prestiti
suddivisi per categoria di imprese, con le micro e piccole
piccole decisamente in debito di ossigeno. Ma al quadro negativo
non sfugge l'insieme del sistema produttivo regionale. Ad
eccezione dell'agricoltura, infatti, che va in controtendenza
(con 5 milioni di euro in più sul 2022), il bilancio è negativo
per tutti gli altri comparti: così per le costruzioni (-37),
così per l'industria (-324); così anche per i servizi (-217) per
un totale complessivo che ammonta a 573 milioni di euro.
Sarebbe il costo del denaro provocato dal rialzo dei tassi
d'interesse imposto dalla Banca Centrale Europea il fattore che
ha contribuito a rendere decisamente negativo il bilancio
dell'andamento del credito alle imprese abruzzesi nel 2023.
"Crediamo anche che ora vada sbloccata anche quella parte della
legge 9 del 2021 - afferma il direttore regionale Silvio Calice
-votata peraltro all'unanimità dal Consiglio regionale, che
destina misure specifiche a favore delle imprese più deboli ed
esposte attraverso la concessione di voucher da utilizzare
nell'accesso al credito bancario attraverso i confidi".
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