"Furono tutti incinerati - I
processi per stregoneria in Abruzzo" è il titolo del nuovo
storytelling del giornalista Fabrizio Santamaita, in programma
al FLA Festival di letterature ed altre cose di Pescara, venerdì
prossimo, 10 novembre. Tra la fine del Medioevo e lo scoppio
della Rivoluzione francese, l'Europa fu attraversata da una
furia antiereticale che vedeva nella stregoneria un pericolo
gravissimo e quindi da estirpare. Nel 1542 nasce l'Inquisizione
Romana o Santo Uffizio e si moltiplicano i roghi per eliminare i
presunti maghi. Il racconto di Santamaita ruota intorno al mito
delle streghe e alle modalità escogitate per neutralizzarne i
malefici influssi. La narrazione dura 40 minuti ed è stata
costruita consultando rari documenti d'epoca.
Dopo un'introduzione generale sul fenomeno della stregoneria
nell'antichità, il testo prende in esame sette casi di cui è
rimasta traccia scritta. Si scoprirà così chi erano i Diavoli di
Penne, quali torture venivano riservate alle presunte streghe e
perché la provincia di Teramo era la più "maledetta" della
regione.
Santamaita spiega così la genesi dello storytelling: "L'idea
mi è venuta riprendendo in mano il libretto di uno spettacolo
teatrale visto a Teramo nel 1996, incentrato sulla figura di una
strega. Le ricerche bibliografiche sono state molto difficoltose
perché il materiale sull'argomento è scarso. L'Abruzzo è sempre
stato un territorio marginale, inoltre molti documenti sono
andati perduti: ad esempio, dell'episodio più truculento, quello
dei cosiddetti Diavoli di Penne, sappiamo pochissimo e soltanto
in maniera indiretta, attraverso alcune lettere scritte da colei
che lo ha ispirato, ovvero Margherita d'Austria".
Appuntamento domani, venerdì 10 novembre alle ore 20 nella
sala Favetta del Museo delle Genti d'Abruzzo, in via delle
Caserme 58 a Pescara, ingresso libero.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA