I militari del Comando Provinciale
della Guardia di Finanza di Chieti hanno denunciato tre persone
per usura ed estorsione ed una per appropriazione indebita e
truffa.
L'inchiesta, coordinata dalla Procura della Repubblica di
Vasto e partita dalla denuncia presentata dalla vittima di
usura, è stata condotta dal Nucleo di Polizia
Economico-Finanziaria di Chieti: gli elementi raccolti hanno
portato ad ipotizzare come, negli ultimi due anni, i tre
indagati avessero riscosso complessivamente di oltre 360 mila
euro, con interessi usurari che oscillavano tra l'800% e il
1.400%, a fronte di un prestito di 35 mila euro fatto ad un
sub-agente di una compagnia assicurativa.
Nell'ambito dell'inchiesta è emerso che la vittima, per far
fronte al pagamento degli interessi usurari alle scadenze
pattuite, e per non subire il sistematico ricorso a minacce di
violenza e morte nonché intimidazioni di rapimento nei confronti
dei suoi affetti più cari, si è appropriato indebitamente,
approfittando della sua qualità di sub-agente di un'agenzia
assicurativa intestata al fratello, di circa 148.000 euro: è
stato per questo denunciato per appropriazione indebita e
truffa.
Le Fiamme Gialle hanno sentito persone informate sui fatti,
effettuato accertamenti bancari, analisi di registrazioni
telefoniche e messaggistica varia esibita dalla parte offesa.
Per tre indagati, uno residente a Casalbordino e due a Vasto, è
stato chiesto il rinvio a giudizio.
Il comandante provinciale, colonnello Michele Iadarola, "nel
rimarcare l'efficace lotta da parte della Guardia di Finanza ai
fenomeni usurari ed estorsivi - si legge in una nota - ,
conferma quanto sia indispensabile la denuncia tempestiva nei
confronti dei soggetti autori di questi comportamenti criminali,
evitando in tal modo che le vittime subiscano ulteriori
conseguenze dovute allo stato di disperazione e timore derivante
dalle intimidazioni ricevute".
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