Concerti e progetti multimediali nei Comuni del Cratere nell'arco di alcuni mesi. Questo è stato 'Castelli di Memorie', il progetto dei Solisti Aquilani finanziato dal ministero per l'Ambiente e la Sicurezza energetica (Mase) e dalla Fondazione Cassa di risparmio dell'Aquila (Carispaq). Un'iniziativa che si è conclusa questa mattina all'Aquila nella sala Rivera di Palazzo Fibbioni. Il progetto, iniziato a febbraio, ha coinvolto dieci Comuni del Cratere sismico aquilano, l'Università degli studi dell'Aquila, l'Usrc, Ufficio speciale per la ricostruzione dei Comuni del Cratere, le cooperative di comunità, le pro loco, le associazioni più attive nei territori. Tra luglio e agosto si sono tenuti i concerti (tutti con l'esecuzione delle Quattro stagioni di Vivaldi) ad Amatrice (Rieti) e in altri 9 paesi della provincia dell'Aquila: Fossa, Tione degli Abruzzi, Navelli, Castel del Monte, Fontecchio, Barisciano, Santo Stefano di Sessanio, Acciano, Montereale.
Oltre alla musica dei Solisti Aquilani (https://www.youtube.com/watch?v=PCl_82GGCyQ ), in ogni località, si sono svolti walk and talk con studiosi, ricercatori, giornalisti, artisti, rappresentanti di associazioni, persone del luogo; degustazioni e mercatini.
All'incontro di questa mattina hanno partecipato, tra gli altri, il direttore artistico dei Solisti Aquilani Maurizio Cocciolito, la project manager Stefania Ziglio, la ricercatrice di Pedagogia generale e sociale dell'università dell'Aquila Silvia Nanni e la presidente dell'associazione Harp Valeria Pica.
Dopo l'introduzione del presidente dei Solisti Aquilani, Fabrizio De Agostini Dragonetti de Torres, i saluti istituzionali sono stati portati dal vicesindaco, Raffaele Daniele, per il Comune capoluogo; dal presidente dell'assemblea dei soci, Fabrizio Marinelli, per la Fondazione Carispaq; da Raffaello Fico, titolare dell'Usrc. "Ogni tappa del festival è stata molto più di un concerto - ha detto Ziglio - Partecipare alla bellezza ha prevalso su differenze o divisioni più o meno visibili. Castelli di Memorie ci ha dimostrato quanto le comunità dei paesi siano pronte a dare il loro fondamentale contributo al processo di ricostruzione culturale".
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