Via agli accertamenti sui ticket
della Asl Avezzano-Sulmona-L'Aquila che in questi giorni ha dato
il via alla seconda fase del recupero crediti per quanto
riguarda le prestazioni sanitarie in "sospeso", quelle cioè non
disdette dall'utente. Si tratta per lo più di esami del 2014 che
i pazienti dell'area peligno-sangrina avevano prenotato ma poi
non sono state erogate. A chiedere verifiche è stato il
Tribunale per i diritti del Malato di Sulmona.
"Manca un riferimento territoriale di relazioni con il
pubblico come pure è necessario che gli utenti possano accedere
allo storico delle prenotazioni per esercitare il diritto di
difesa"- insorge la coordinatrice, Catia Puglielli, spiegando
che in taluni casi la mancata disdetta non è imputabile al
paziente. È accaduto proprio ad un 60 enne che ha protestato con
la Asl poiché aveva disdetto dieci anni fa un'ecografia, ma si è
visto comunque arrivare il ticket a casa. Il Tdm ha quindi
chiamato in causa i vertici dell'azienda sanitaria per
l'operazione trasparenza affinchè, conclude Puglielli, "gli
utenti non si sentano smarriti".
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