La Provincia di Teramo si aggiudica
un triste primato nell'annuale rapporto sull'incidentalità
stradale pubblicato da ACI ed ISTAT. Dai dati relativi al 2022
emerge infatti che la provincia, con 784 incidenti, si posiziona
al secondo posto dopo Pescara che registra 804 incidenti (a
seguire 691 incidenti a Chieti e 545 dell'Aquila) ma è prima sia
per numero di morti che di feriti. A Teramo infatti il 2022 ci
sono stati 23 morti (segue Chieti con 14 morti, L'Aquila 13, e
Pescara 9) e 1097 feriti (a seguire Pescara con 1.054, Chieti
con 1.005 e L'Aquila con 819). Il maggior numero di incidenti,
con 144 casi, li conta Teramo città capoluogo, e a seguire i
comuni costieri quali Giulianova con 84 sinistri, Roseto, con 76
sinistri, Martinsicuro con 63, Pineto 58, Silvi 52, Alba
Adriatica 45, Tortoreto 38.
I numeri sono in crescita rispetto al rapporto dell'anno
precedente: nel 2021 i morti in provincia di Teramo sono stati
15 e i feriti 1088.
"Peraltro il 2023 - commenta Carmine Cellinese, presidente Aci
di Teramo - non ci fa ben sperare visto che i dati del 2022
risentivano ancora per qualche mese delle restrizioni Covid,
mentre quest'anno le cronache sono state piene di incidenti
mortali, l'ultimo oggi, dove ha perso la vita a Giulianova un
ragazzo di appena 27 anni". Le statistiche provinciali "mostrano
un ritorno all'incidentalità stradale ai livelli pre-pandemia
del 2019. Rispetto al 2019, l'anno scelto come riferimento per
l'obiettivo 2030, 53 province italiane su 107 hanno fatto
registrare un aumento del numero dei morti sulle strade e tra
queste, purtroppo, c'è anche Teramo". Questi numeri, conclude il
presidente, "ci portano a intensificare le iniziative che
svolgiamo per dare messaggi di prudenza per smettere di piangere
le vittime, molto spesso giovanissime. Da parte nostra
continueremo a portare avanti quel lavoro di sensibilizzazione
istituzionale per fare in modo che le manutenzioni stradali
restino una priorità irrinunciabile negli enti preposti, specie
per quel che riguarda la viabilità delle aree interne e montane
dove si registra il maggior numero di morti".
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