Un collage per disegnare la
propria idea di città, i luoghi e gli incontri emotivi che vi
avvengono.
Un laboratorio creativo per raccontare come si immagina
L'Aquila anche in questi anni delicati del post terremoto.
Bambini e adulti sono stati invitati a individuare immagini,
parole, frammenti, materiali strutturati e frammenti
accattivanti, a separarli dal loro contesto originario e a
riorganizzarli in un collage, per disegnare la loro idea di
città.
Questa la proposta del dipartimento di ricerca Social
Sciences (scienze sociali) del Gran Sasso Science Institute con
il progetto 'Caleido Città', inserito all'interno di Sharper
nella Notte dei ricercatori all'Aquila. "Quali tipi di luoghi
visiti, percorri o attraversi? Con quali finalità, e quali
incontri emotivi si verificano? Come immagini la città
dell'Aquila?". Queste alcune domande a cui i visitatori hanno
dovuto rispondere condividendo alcune esperienze urbane.
Due le modalità del laboratorio. La prima 'immaginazione in
movimento - in piedi', ha visto il pubblico integrare
spontaneamente una tavola collettiva del collage simulando un
grande caleidoscopio.
La seconda denominata 'Siediti', ha consentito ai
partecipanti di realizzare il proprio collage individuale. Tra i
ricercatori coinvolti anche Cansu Sonmez chiamata, in occasione
dello scorso anniversario del sisma, ad accendere il braciere in
omaggio alle vittime del sisma.
"Alcune risposte ricevute sono sorprendenti - spiega la
giovane ricercatrice turca - soprattutto nei più piccoli che
hanno manifestato graficamente degli atteggiamenti maturi nei
confronti del problema del razzismo. Molte anche le
rappresentazioni di caos e smarrimento pensando al terremoto del
2009".
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